Svolta pericolosa: Finlandia e Svezia verso la Nato, via la maschera dell’imperialismo statunitense

Desidero dedicare alcune considerazioni alla questione relativa al possibile e, anzi, forse possibilissimo ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato.

In particolare si tratta di una notizia recente, legata agli sviluppi e alle evoluzioni del conflitto in Ucraina. Da subito è giunta la voce allarmata della Russia che ha segnalato che un gesto di quel tipo non resterebbe senza conseguenze. In particolare il Cremlino ha sostenuto apertis verbis che “l’allargamento della Nato non aiuta la sicurezza dell’Europa”. Più precisamente, l’allargamento della Nato (organo dell’imperialismo USA) è la causa della guerra in Ucraina. Sicché, per la contraddizione che nol consente, potenziare l’allargamento della Nato verso Oriente equivale a potenziare le cause del conflitto con la Russia. Ed è proprio di questo che si dovrebbe avere contezza, traducendolo in oggetto di riflessione critica: perché mai in un contesto così tesi, la Finlandia e la Svezia, decidono proprio ora di entrare nella Nato? Come mai non hanno scelto, ancora una volta, una posizione più pacifica, neutrale e diplomatica?

È curioso come la stessa Svizzera abbia abbandonato, al cospetto di questa guerra, la propria storica neutralità. La tesi che proponiamo è la seguente: è ancora una volta una guerra per procura quella che l’Europa sta conducendo contro la Russia al fianco della Ucraina del guitto Zelensky, prodotto in vitro a Washington, attore ‘Nato’. È una guerra per procura dacché, a rigore, l’Europa tutta non avrebbe alcun motivo reale per entrare in guerra, anzi… Se dovesse badare unicamente ai propri interessi, si guarderebbe bene dall’entrare in guerra e manterrebbe, come più volte abbiamo sottolineato, una posizione di assoluta neutralità. Una neutralità coerente con l’idea stessa di Europea, l’idea di Kant e di Spinelli, di Husserl e della pace ma poi anche un’idea coerente con gli interessi reali dell’Europa tutta, dacché non vi è alcun motivo reale per entrare in questa guerra se è vero (come è vero) che le sanzioni alla Russia, la guerra al fianco dell’Ucraina, stanno recando solo nocumento all’Europa tutta. Come è del tutto evidente anche se consideriamo la situazione nella nostra Italia.

Ebbene, l’Europa si sta schierando a fianco dell’Ucraina e della Nato semplicemente perché è costretta dalla Nato stessa e da Washington. Il padrone a stelle e strisce che considera e tratta l’Europa tutta come una colonia senza anima e noi continuiamo (del tutto inappropriatamente) a parlare di alleati quando si parla di Stati Uniti quando in realtà (voglio sottolinearlo) si tratta di padroni, rispetto ai quali l’Europa tutta è una colonia.

Ecco allora che l’ingresso della Finlandia e della Svezia, che giunge davvero in maniera non tempestiva, si presenta come l’ennesimo casus belli o più precisamente come un motivo ulteriore per esacerbare gli animi, per rendere ancor più grave una situazione che è grave già a sufficienza di suo.

Insomma, perché mai proprio ora Finlandia e Svezia pretendono di entrare nella Nato? Non significa soffiare sul fuoco in una situazione tanto complessa come quella in cui stiamo vivendo? Non significa portare ulteriore benzina sul luogo dell’incendio? Ebbene, vedremo quali saranno le conseguenze, intanto la Russia ha già chiarito che questa scelta non ne rimarrà senza. Dacché la Russia sa bene che la Nato è un sistema imperialistico e, quanto più si espande verso Oriente, tanto più minaccia alla sovranità e all’autonomia della Russia.

E ciò soprattutto in ragione del fatto che, come ormai è del tutto evidente, gli obiettivi della monarchia del dollaro sono palesi e sono due essenzialmente: in primis portare la Nato in Ucraina e quindi ai confini con la Russia stessa, in secundis propiziare un cambio di regime in Russia sostituendo Vladimir Putin con un fantoccio modalità Navalny e Gasparov. Cioè un fantoccio pronto a difendere gli interessi di Washington al Cremlino. Tutto il contrario dunque di Putin che finora ha rivendicato con orgoglio la superiorità e l’indipendenza della Russia rispetto agli appetiti nefandi dell’imperialismo statunitense.

Radioattività – lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro