In media la pressione fiscale italiana è circa il 15% più elevata rispetto ad altri Paesi analizzati, considerando anche Inghilterra e Stati Uniti (dati Banca Mondiale). Dalla stessa analisi risulta che l’Italia sia il Paese con tassazione più elevata. L’elemento maggiormente tassato in Italia sono le imposte sul lavoro, con la conseguenza che le aziende hanno maggiore difficoltà ad assumere. Come possono le nostre imprese competere nello stesso modello economico denominato in euro?
Come vengono considerati i commercialisti italiani? Molto diversamente da come erano considerati ai tempi di Aristotele. Aristotele li chiamava controllori, revisori ufficiali dei conti o avvocati del fisco. Ci doveva essere cioè un’altra magistratura che eserciti il controllo, diceva lui, esiga il rendiconto e non tratti per parte sua nessun affare: così scrive Aristotele nella Politica, libro 6. Io chiedo: ma voi che fate i commercialisti, i tributaristi, vi considerate ancora considerati così oppure siete diventati dei gabellieri del fisco, delle persone che di fatto vengono considerate dallo stesso fisco, dalla stessa Agenzia delle Entrate col termine di “intermediari”. Mi pare che sia fortemente diminutivo rispetto a come li definiva Aristotele.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi
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