“Minuto 17: per i latini numero negativo, l’anagramma di XVII sta per VIXI con tutti i significati relativi, ma Chiellini ha vissuto alla grande e incomincerà una nuova vita con il club, si dice al posto di un ex laziale”
Il pari di Torino rientra nelle favole del football, partita di addii e di conferme, celebrato Chiellini al minuto diciassette, come diciassette sono stati gli anni del suo matrimonio bianconero, per i latini il numero era negativo, l’anagramma di XVII sta per VIXI con tutti i significati relativi, ma Chiellini ha vissuto alla grande e incomincerà una nuova vita con il club, si dice al posto di un ex laziale, dunque Pavel Nedved.
Saluti e baci per Dybala che cede il posto a un altro Paolo, nel senso di Pogba ma a vedere il campo e non le figurine il colpo da Juventus sarebbe Milinkovic-Savic che ha messo la firma ultima al risultato con un gol da campione che consegna il punto europeo alla sua squadra attuale. Se fossi un dirigente della Juventus non avrei dubbi tra il serbo e il francese ma nello staff bianconero la confusione regna sovrana al punto che il nuovo Ceo ha spiegato che prima di parlare con Pogba si dovrà parlare con il Manchester, non conoscendo per l’appunto il regolamento dei fine contratto.
Premessa lunga di una partita allegra, un po’ di Juventus, un po’ di Lazio, solite scene di Sarri che, al momento dell’uscita celebrativa di Dybala, al minuto 76 con tutto lo stadio in piedi, è riuscito, l’allenatore intendo, ad alzarsi a protestare contro la perdita di tempo. La Lazio ha compreso nella seconda parte che i supplementari di coppa avevano sfiancato la Juventus pur irrorata da alcuni giovani come Miretti Kean e Ake, il pareggio premia la qualità dei laziali e castiga ancora una volta la Juventus che nel proprio stadio ha vinto soltanto 10 volte su 19, un bel record per Allegri e la sua orchestra.
Tony Damascelli