“Sarebbe il caso che questi dati scientifici vengano presi in considerazione da parte delle Istituzioni”, esordisce con queste parole l’intervento del prof. Giovanni Frajese, endocrinologo e docente all’Università di Roma “Foro italico”, alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui vaccini anti-covid. Basandosi sui principali studi scientifici pubblicati su riviste settoriali tra le più importanti al mondo, Frajese spiega in maniera i chiara dati ufficiali sull’efficacia vaccinale e sulle sue possibili conseguenze mediche.
Il primo studio presentato Frajese e pubblicato da The Lancet evidenzia i limiti della protezione vaccinale, la quale risulta nulla dopo 8 mesi ma soprattutto negativa dopo 9 mesi, cioè sotto la protezione dei non vaccinati. “Questo è un dato” spiega il professore “mai visto prima per un vaccino. Questo dato significa che le persone vaccinate si ammalano e si infettano di più di quelle non vaccinate. Già solo questo basterebbe per mandare all’aria tutta la storia che è stata portata avanti”. Tali dati vengono confermati non solo da The Lancet ma anche da ulteriori studi del The New England Journal of Medicine e da Nature.
L’analisi di Frajese approfondisce non solo le carenze nell’efficacia del vaccino ma anche il tema delle alterazioni immunitarie e delle possibili conseguenze avverse della campagna vaccinale. “Questo dato va guardato con estrema attenzione” sottolinea Frajese “per capire se sia stato fatto un danno alle persone che si sono vaccinate, danno che si spera sia solo temporaneo”.
Secondo lo studio scientifico pubblicato su Nature si è assistito ad un incremento di oltre il 25% degli accessi al pronto soccorso per criticità cardiovascolari nelle fasce di popolazione under 40 in concomitanza con la campagna vaccinale. “Il dato è incontrovertibile non sono mie opinioni. Qualcuno dovrebbe prendere atto che esiste una scienza che a livello internazionale va avanti. Sarà il caso di studiare e non dare diktat senza basi scientifiche”.