Nel primo grafico vediamo la variazione del PIL reale in Europa. Ricorderete che qualche settimana fa alcuni Ministri italiani, tra cui Brunetta e Mario Draghi, dicevano che noi siamo la locomotiva dell’Europa. Quindi parlavano del rimbalzo e dei dati di crescita dell’Italia rispetto all’Europa. Veniva raccontato dai media che il nostro paese era il motore d’Europa.
Nella seconda grafica abbiamo l’Irlanda, la Norvegia, la Polonia, la Danimarca, la Svizzera e la Finlandia che registrano numeri incoraggianti. Ovviamente parliamo di dati che tengono conto dell’effetto inflattivo positivo. Poi invece abbiamo paesi che hanno avuto dei problemi, tra i quali anche Francia e Germania, con l’Italia che staziona in coda alla classifica insieme a Portogallo e Spagna. Il nostro paese registra un -3% sul dato analizzato.
Nel secondo grafico invece ci occupiamo degli effetti sulle imprese. Negli ultimi sei anni si assiste ad una continua crescita del numero di fallimenti in Italia. Mi chiedo con quale coraggio i nostri amministratori e governanti continuino a parlare di mirabile ripresa italiana. Tra l’altro nel 2021, come voi vedete, il tasso di crescita dei fallimenti è il più alto in tutta la serie storica. Mi stupisco di come giornali, radio, televisioni pubbliche e non abbiano per un anno raccontato una realtà diversa da quella che vi sto facendo vedere sui dati pubblici”.
L’ultima grafica rappresenta il grado di fertilità dagli anni sessanta ad oggi. Questi sono dati della Banca Mondiale secondo cui il tasso di fertilità è crollato in questo periodo preso in esame. Il dato quindi tiene conto del fallimento di un paese anche dal punto di vista sociale. Le persone non fanno più figli prevalentemente per difficoltà di ordine economico. Il numero di nascite è ai minimi storici.