GP di Monaco ▷ Le pagelle del Prof. Marcacci

Strategia Red Bull 9

Soprattutto per la prima parte, undercut all’ennesima potenza. Nella seconda parte, con mescole medie, il conto alla rovescia fa il resto, limitando anche i danni del graining alle gomme di Perez.

Sergio Perez 9

Il massimo dei voti non lo merita, perché gli eventi gli mettono a disposizione una fiche quasi irripetibile. Merita un voto alto perché la sfrutta con lucidità, resistendo alla pressione di Sainz. E vista la gestione difficoltosa delle gomme e del ritorno di Sainz nel finale, anche mezzo voto in più.

Carlos Sainz 8,5

Due o tre brividi, poi una gara arrembante a caccia di Perez, con gomme più integre nel finale ma meno performanti all’inizio. Non poteva fare di più, su questo tracciato. 

Charles Leclerc 8,5

Una seconda parte di gara vissuta convivendo con la frustrazione, che è stato bravo a non trasformare in rabbia, perché gli avrebbe tolto lucidità. 

Max Verstappen 8

Un gran premio improntato all’evitamento dei rischi e alla ricerca di punti da mettere in cascina, per sé e per il team. Tutto a posto con quella riga bianca? 

George Russel 8

Non era la gara adatta per fare il punto sui progressi della Mercedes W13; però gli elementi per farsi attribuire un voto alto anche oggi ce li ha forniti. 

Duello Hamilton – Ocon 7 +

Sussulti sul filo da equilibristi della risicata traiettoria che si andava asciugando. Pezzi di bravura. 

Lewis Hamilton 6 –

Parte in modo apparentemente arrembante; piazza un giro veloce; poi, fatalmente, si immalinconisce nell’anonimato di metà classifica. Quanto soffre il confronto con Russel? 

Strategia Ferrari 5

La decisione circa le mescole dure nella seconda parte rende il voto un poco più decoroso; ma solo un poco. Tutto ciò che di sbagliato si poteva fare per complicarsi la vita è stato fatto nella prima parte. Grosso favore alla Red Bull, che sta mostrando di non averne bisogno.

Le comunicazioni radio Leclerc – Muretto 4

Groucho Marx al confronto è un dilettante. 

La lunga attesa 4

Non è la prima volta che a Montecarlo piove, si è avuta la sensazione che alla cautela, divenuta a un certo punto eccessiva, si sia sostituito l’immobilismo. 

PAOLO MARCACCI