Intrigo Antipapa: Bergoglio colto in fallo ▷ Cionci squarcia il velo sull'”innominabile” don Minutella

Papa e Antipapa: il mistero si infittisce. Da qualche tempo non si dormono sogni tranquilli in quel del Vaticano. Nelle segrete stanze c’è chi comincia a dubitare sulla reale carica assunta nel 2013 da Joseph Ratzinger e di conseguenza sulla legittimità dell’attuale Pontefice. La carica di Bergoglio sembra vacillare nel momento stesso in cui prendono piede alcune dichiarazioni rilasciate in questi anni dall’ex Capo della Chiesa Cattolica. Esternazioni dai contorni ambigui, vere e proprie anfibolie, ovvero espressioni dal doppio significato che dunque nasconderebbero un sottotesto tutto da interpretare su chi oggi ricopre la massima investitura della Santa Sede.

Lo ha appellato “Codice Ratzinger” il giornalista Andrea Cionci, autore di una fitta inchiesta potenzialmente rivoluzionaria. Secondo l’autore Benedetto XVI si troverebbe in uno status di “prigionia, confinato, non libero di esprimersi”. Ciò sarebbe derivato dalla declaratio di fatto “invalida” pronunciata in quel fatidico 10 febbraio 2013. In essa non avrebbe abdicato, ma soltanto “abbandonato l’esercizio del potere attivo” che lo avrebbe condotto nella “situazione canonica che si chiama sede impedita”. Una tesi che troverebbe conferma anche indagando sul significato del termine Papa emerito, che in realtà potrebbe non essere inteso con un’accezione burocratica, ma con la sua radice originaria, dal latino ēmĕrĕo: colui che merita, che ha diritto di essere Papa. L’uso sibillino delle parole da parte di Ratzinger troverebbe dunque giustificazione nel suo ingresso in sede impedita. “Decine e decine di messaggi sottilmente logici – spiega Cionci – che lui ha disseminato in nove anni di libri, interviste, lettere”.

Di più, c’è una questione che rischia di alimentare i sospetti intorno alla querelle. Si tratta della recente “riduzione allo stato laicale” di don Alessandro Minutella, sacerdote che spesso ha denunciato l’intrigo Antipapa e per questo ha subito addirittura due scomuniche. Una doppia sanzione, peraltro pure insensata dal punto di vista del diritto canonico, dal gusto della punizione. Perché tanta intransigenza nei confronti di un prete siciliano che avrebbe potuto ricevere soltanto un chiarimento efficace sulla faccenda?

L’intervento del giornalista Andrea Cionci a Un Giorno Speciale, ai microfoni di Francesco Vergovich.