Il ritorno del Lecce. La squadra pugliese brinda al salto in Serie A. La vittoria sul già retrocesso Pordenone ha scatenato la festa del popolo giallorosso giunto in massa al Via del Mare.
Bomber Massimo Coda ha dominato la scena in attacco siglando 20 gol in 36 presenze. Il progetto ambizioso del Presidente Sticchi Damiani registra un passo molto rilevante con la promozione in massima serie per una piazza che digiunava dal grande calcio dello stivale da due anni.
Una formazione solida quella allenata da Baroni. Nel 4-3-3 l’equilibrio tattico verte su perni dotati di comprovata esperienza come Gabriel, Lucioni, Tuia, Strefezza e il già citato centravanti Coda. Fondamentale anche il contributo assicurato da pedine straniere come Majer (autore della rete contro i neroverdi), Hjulmand, Asencio ed altri.
Le dichiarazioni di mister Baroni sull’impresa del club pugliese: “Nello stadio c’era un’energia pazzesca… sono contento per tutti, per i tifosi, per la società, per il Direttore Corvino. Quando ho incontrato Corvino ho visto che aveva la stessa fame e la stessa voglia che avevo io. Lui mi ha detto: conosciamoci. Lecce mi ha dato tanto quando ero più giovane. Avevo un debito con questa città che mi ha cresciuto come uomo e come calciatore. Quando sono venuto qui sapevo dove venivo, conoscevo il peso di questa maglia e i suoi valori e ho cercato di traferirli ai giocatori. Ho detto loro che abbiamo fatto 277 allenamenti insieme, tutto questo tempo lo abbiamo passato per arrivare a questa partita. Complimenti ai ragazzi, al pubblico, complimenti a tutti“.
Sulla stessa lunghezza d’onda il patron Saverio Sticchi Damiani ai microfoni di Radio Rai: “E’ un risultato straordinario. La squadra aveva giuste ambizioni, ma è stata costruita con tanti giovani e qualche certezza. Il nostro progetto si basa su cinque soci tutti del territorio, professionisti ed imprenditori. Anche il responsabile dell’area tecnica Corvino e il ds sono salentini. I soci hanno deciso di allargare la base con due nuovi ingressi. La trattativa per uno è già stata formalizzata, la seconda è prossima alla conclusione. La società non verrà stravolta perché si tratta di due posizioni importanti, ma pure sempre di minoranza. Questo, però, darà maggiore solidità al club. Il nostro modello è finalizzato al fatto che l’uscita di un socio non comprometta il progetto“.
Alessandro Iacobelli