Si sono spinti a sostenere che anche papa Bergoglio fa propaganda per Putin. Così leggiamo ad esempio sull’Huffington Post: “Anche il Papa cade nella propaganda di Putin”. Questo il titolo di una articolo surreale di un’intervista a Paolo Flores d’Arcais.
I professionisti dell’informazione o meglio della manipolazione organizzata si sono avventurati a classificare lo stesso pontefice come cantore del putinismo, ciò per il semplice fatto che il pontefice Bergoglio non ha proposto la solita logora narrazione omologata ma anzi ha osato dire che tra le cause di questa sporca guerra vi è anche l’abbaiare scomposto della Nato che ha provocato in ogni modo la Russia.
Tutto ciò mi pare rivelativo del grado surreale e anche demenziale di propaganda che si è raggiunto in Europa e segnatamente in Italia. Non è possibile pensare con la propria testa senza essere additati come pericolosi putinisti. Siamo alla follia, è evidente e i più sembrano accettarla con stolta letizia. Non mi stancherò di ribadirlo, occorre riconquistare la sovranità più importante, la sovranità sulla propria testa e quindi la possibilità di pensare liberamente, a distanza di sicurezza dalla presa mortifera del pensiero unico.
Lo abbiamo visto in più occasioni, il pensiero unico non tollera la possibilità di considerare altrimenti, vuole imporre ovunque un unico modo di pensare. Questa è l’essenza del pensiero unico, imporre l’automatismo irriflesso nel dare risposte pre-ordinate e funzionali unicamente al mantenimento potenzialmente illimitato del sistema così come è. Ecco perché non sono ammesse voci critiche, ecco perché la voce stessa del papa viene omessa e si fa finta che non ci sia o all’occorrenza viene sottoposta ad una sferzante requisitoria e liquidata come filo-putinista.
Quando invece il papa difende l’ordine dei mercati, l’ordine della globalizzazione infelice, allora viene celebrato come un beniamino mediatico, viene esaltato continuamente. Con tutte queste motivazioni dobbiamo essere consapevoli del fatto che il pensiero unico è l’antidoto al pensare sicché pensare significa innanzitutto respingere al mittente le mappe del pensiero unico pre-ordinato, riaffermando con forza la libertà e la capacità di pensare con la nostra testa che poi è la via regia di fare filosofia. Ecco perché il tempo del pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto è anti-filosofico per eccellenza, è il tempo che non può fare a meno di liquidare la filosofia come sapere critico.
Cosa resta di Socrate e di Platone al tempo del Nasdaq e al tempo della solitudine di massa di individui manipolati nella loro coscienza? Questa è l’essenza di un potere che non ha più necessita di controllare i corpi dacché è riuscito a colonizzare le anime.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro