Il senatore Gianluigi Paragone ha espresso una critica secca al ddl concorrenza approvato in Senato lo scorso lunedì. Il suo intervento in dissenso, in sede di dichiarazione di voto del provvedimento, ha colpito il Premier Mario Draghi e i nuovi programmi che l’Europa e i poteri sovranazionali avrebbero predisposto per l’Italia.
“Signor Presidente, adesso è chiaro perché lo speculatore George Soros è così innamorato di Mario Draghi: perché sta rispettando la tabella di marcia di Davos, che è quella di eliminare dalla scena economica la piccola impresa, italiana in primis. Siccome il mercato non era riuscito a far fuori l’impresa italiana, ci pensa Mario Draghi con il pilota automatico e con l’aiuto del partito unico dell’euro, il “PUDE”, quello che va dai 5 Stelle alla Lega, passando per Monsieur Letta, per l’amico degli emiri Matteo Renzi, per Forza Italia, Speranza e carità varia. Le spiagge italiane fanno gola ai grandi. Volevate lo scalpo delle piccole imprese? Ma ottenerlo non sarà facile, perché questi imprenditori dalla pelle annerita dal sole affrontano il mare d’inverno. Figuratevi che paura hanno di voi che un tempo mettevate le magliette “no Bolkenstein”. Lo stesso per i tassisti, che volete svendere alle App di multinazionali che neanche pagano tutte le tasse in Italia. Nessuno di loro starà zitto.
Il Governo del banchiere e la maggioranza dei traditori stanno liberando la strada ai grandi capitali stranieri. In nome della concorrenza? «Ma mi faccia il piacere» vi avrebbe riso in faccia il grande Totò. Con quella faccia parlate di concorrenza voi, che date ancora una montagna di soldi ai Benetton dopo la tragedia del ponte Morandi, quei Benetton che fanno una società per un’OPA su Atlantia e la chiamano “Schema 43″, 43 come il numero dei morti di quel crollo? Parlate di concorrenza e togliete le spiagge ai nostri piccoli imprenditori in nome del mercato e poi lo stesso Stato sta muto sul business delle acque minerali, senza che questi imprenditori paghino in proporzione a un profitto da capogiro. Chi volete prendere in giro? Ma quale concorrenza? State svendendo l’Italia ai soliti, in nome di un’Europa che, a quanto pare, dà i soldi in prestito, solo se la ripresa e la resilienza prevedono la svendita degli italiani, ai quali televisione e telegiornali non raccontano che in autunno Bruxelles chiederà nuove tasse, nuova austerità, nuove lacrime, parole della Lagarde: «È finita l’era del denaro gratis. Adesso dovete fare le riforme», cioè i soliti compiti a casa. E allora, quel che oggi capita ai balneari e ai tassisti domani toccherà ad altri imprenditori, grazie a Draghi e al partito unico delle felpe e dei referendum no euro. Italexit voterà no”.