In occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci, lo scorso 23 maggio, è stata proposta una nuova direzione di indagine che chiama in causa la Destra eversiva.
Il giornalista Paolo Mondani ha realizzato un’inchiesta per Report che attira l’attenzione sul triplice collegamento tra Destra eversiva, Loggia P2 e l’organizzazione militare segreta Gladio.
Si apre il sipario su un nuovo scenario, in questa storia “infinita” fatta di depistaggi e continui rimandi tra periodi oscuri del nostro passato comune. Una storia che non ha ancora trovato la sua degna conclusione e che rimane uno avvenimenti più tragici del dopoguerra italiano, della quale non sono ancora stati definiti cause e responsabilità.
Dopo la puntata di Lunedi scorso la Dia di Caltanissetta ha eseguito una perquisizione nell’abitazione dell’inviato Paolo Mondani, e nella redazione di Report. A dare notizia delle perquisizioni, su Facebook, è stato Sigfrido Ranucci, conduttore e autore di Report. Nella nota della Procura di Caltanissetta si leggeva: “Per verificare la genuinità delle fonti”.
Ad una settimana da questi eventi, il conduttore di Report torna a parlare della vicenda. Il giorno dopo le perquisizioni l’ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato ha rivelato l’esistenza di un documento riguardante la presenza di Delle Chiaie a Capaci prima della strage. Segno che la pista nera può, effettivamente, portare ad un progresso nella vicenda.
L’intervento di Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report, alla trasmissione “Un Giorno Speciale”.
“Il giorno dopo la trasmissione c’è stata una perquisizione. Qualcuno ci ha accusato di depistaggio, qualcuno ha invocato la commissione di vigilanza Rai. Hanno invocato anche la puntata riparatoria.
L’unico depistaggio certificato dalla storia è quello che hanno fatto alcuni giornali sulla redazione di Report e del sottoscritto.
Vorrei ricordare l’unica puntata riparatoria che è stata fatta in Rai in seguito ad un’inchiesta di Report è stata quella che realizzò Maria Grazia Mazzola sul governatore Cuffaro, quindi, per scaramanzia io starei attento ad invocare la puntata riparatoria.
Le novità
Il giorno dopo le perquisizioni l’ex procuratore generale della procura di Palermo, Roberto Scarpinato, ha citato un documento (rimasto inedito fino a pochi giorni fa) riguardante la presenza di Delle Chiaie a Capaci e la sua frequentazioni con alcuni boss poco prima della strage.
Ci sono anche alcuni nastri contenenti la voce registrata di Lo Cicero, che parlò per primo della presenza di Delle Chiaie a Palermo nel 1992, che sono stati consegnati agli investigatori e che sono misteriosamente scomparsi.
Ricordiamo anche cosa è successo il 18 maggio, il giorno dell’anniversario del compleanno di Falcone, quando una notizia è passata assolutamente sotto silenzio: il GIP di Caltanissetta ha respinto una richiesta di archiviazione sui mandanti esterni alla strage di via d’Amelio, motivandola con una particolare sentenza nella quale chiede di approfondire ben 32 punti (primo tra tutti l’interazione tra mafia, destra eversiva, servizi segreti e massoneria) per sapere se c’era un patto occulto. Questo in virtù degli elementi emersi negli ultimi processi, ovvero quelli: della strage di Bologna; del processo di Reggio Calabria su ‘ndrangheta stragista; dell’Italicus; dalla decretazione dei verbali di Falcone sul delitto Mattarella.
Da quest’ultimi siamo partiti per raccontare questa storia: i verbali del ’88 e del ’90, segretati dai servizi segreti italiani e resi pubblici poco tempo fa, nei quali emergeva il pensiero di Falcone sulla rilettura della storia delle stragi e degli omicidi eccellenti. Era rimasto folgorato soprattutto da quello che riguardava Piersanti Mattarella e chiedeva di rivedere il ruolo dell’estrema destra nell’omicidio”.