“Non possiamo garantire che non si verifichino problemi di sicurezza scoperti o sviluppati di recente“: è spiazzante la nota che la multinazionale Pfizer ha rivolto ai suoi stakeholders, i portatori d’interesse verso il colosso del farmaco. Un documento che di fatto corrisponde a un’ammissione dei fenomeni, anche gravi, verificatisi in questi mesi di somministrazione di massa. Il punto dirimente riguarda proprio la quantità di soggetti che hanno ricevuto la sostanza, ben più estesa a livello numerico rispetto ai test degli studi clinici approvati. Ecco dunque spiegati gli “effetti collaterali e gli altri problemi che non sono stati osservati o previsti, o non erano così diffusi o gravi, durante gli studi clinici”.
La portata della notizia, di cui non c’è traccia nei fiumi di parole del mainstream, dovrebbe far balzare dalla sedia gli organi che in Italia dovrebbero garantire giustizia. Di fronte a queste carte una toga può difficilmente sottrarsi o lasciare correre come se fosse un documento qualsiasi. Lo sottolinea in diretta l’avvocato Renate Holzeisen pronunciando una vera e propria arringa nei confronti del potere giudiziario. A delle evidenze così chiare i giudici sono chiamati a dare seguito per vie legali: “la magistratura se non interviene istantaneamente continua a omettere il suo obbligo, cioè è corresponsabile per ogni morte, per ogni lesione irreversibile che i cittadini italiani subiranno”. “Speriamo che i giudici non scappino” è l’auspicio finale dell’avvocato Holzeisen in diretta a Un Giorno Speciale con Giovanni Frajese e Fabio Duranti.
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