La truffa epocale che ha cambiato tutto: l’inganno che pesa ancora sul pane in tavola degli italiani

Il primo grande inganno: il debito pubblico. Parliamo della madre di tutte le truffe, della grande rivoluzione che c’è stata in economia sul finire del secolo scorso (il XX secolo). In quella rivoluzione si è deciso da parte dei governi di abdicare al loro ruolo di gestore della spesa pubblica per affidarlo ad organismi privati: le banche. Non si saprà forse mai in cambio di cosa sia stata fatta questa scelta, sta di fatto che ha cambiato tutto.

Una volta lo Stato costruiva ospedali, strade, scuole spendendo a debito. In realtà era un debito fittizio perché quelle opere creavano servizi e posti di lavoro, cioè redditi che poi venivano spesi andando a pagare quel debito per mezzo delle tasse.
C’è un passaggio semplice ma fondamentale da capire, lo Stato era debitore di se stesso, almeno così era prima del divorzio tra Ministero del tesoro e Banca d’Italia nel 1981, ai tempi di due signori che si chiamavano Ciampi e Andreatta.

A un certo punto qualcuno ha voluto che lo Stato, cioè noi, non avesse più il controllo della moneta, quindi lo Stato si doveva indebitare verso altri soggetti per potere fare le stesse identiche cose che faceva prima.
Lo Stato diventa così debitore delle banche e questo preciso momento storico che sia un cambiamento epocale in economia. Il debito pubblico non è più dovuto ad un soggetto pubblico, cioè alla totalità dei soggetti privati che lo compongono (lo Stato) ma una pluralità ristretta di soggetti privati.
Ebbene, questa è la truffa del secolo, da lì originano altri guai che oggi pesano sul pane della tua tavola.

Quello che vi ho appena detto è un brano tratto dal mio volume “Le mostruose bugie dell’economia, dette perché l’ignorante rimanga schiavo”, edito da edizioni “Il punto d’incontro” esce il 10 giugno nelle librerie d’Italia al prezzo di 10,80 euro. Se lo girate trovate “C’era una volta il mondo della sovranità monetaria”. Quindi è un bundle in cui trovate due saggi che trattano appunto dei temi dei quali ho parlato prima in un linguaggio molto semplice, molto chiaro, comprensibile a tutti.

Malvezzi Quotidiani – Pillole di Economia Umanistica con Valerio Malvezzi