Studio New England Journal certifica l’immunità naturale ▷ Frajese: “Il Ministero dovrebbe divulgare”

Sospensioni, obbligatorietà e dosi in eccesso. L’emergenza sanitaria sembra non avere mai fine, seppur ritornati a una pseudo normalità, la paura da parte dell’opinione pubblica e di alcuni medici (ormai in numero sempre più alto) di vedersi minare la propria libertà (professionale e non) non cessa di esistere.

“In questo momento da medico mi sento un alieno, la cosa che mi ha scioccato di più di questa storia è stata proprio la reazione passiva e acefalica della maggior parte dei miei colleghi”, così Giovanni Frajese, Endocrinologo e docente dell’Università degli studi del Foro Italico di Roma, esprime il suo disappunto riguardo l’ormai nota sospensione commissionatagli dall’Ordine dei Medici. Una sensazione di tradimento che il medico prova per lo stesso Ordine e per il ruolo del personale sanitario che sembra ormai disperdersi all’interno di discussioni esclusivamente ‘pro vax e no vax’ che tralasciano un aspetto fondamentale: “Il fatto di non avere le conoscenze di base per poter comprendere per esempio che dare la quarta dose di un vaccino per una spike che era presente due anni e mezzo fa praticamente”.

“Tra l’altro è uscito un altro articolo sul New England Journal of Medicine dove sono andati a vedere il confronto tra l’immunità naturale e quella da vaccino e hanno certificato che, rispetto alle varianti che ci sono in questo momento, per il vaccino originale (il ceppo di Wuhan) l’utilità è pari a zero”. Nello specifico l’articolo parla di uno studio condotto sulla popolazione del Qatar nel periodo che va dal 23 Dicembre 2021 al 21 Febbraio 2022 teso a valutare l’efficacia dei diversi tipi protezione (indotta, naturale e ibrida) sulle varianti Omicron. I risultati, per quanto riguarda la variante BA.2, dimostrano come “non sono state osservate differenze distinguibili nella protezione contro le infezioni sintomatiche BA.1 e BA.2”. Alla luce di questo studio la decisione di raccomandare la quarta dose e riprendere con le restrizioni (come suggerito dall’OMS) appare scientificamente ingiustificata.

“Il Ministero non può tirare fuori questi articoli?”

Ed è proprio perché da pochi giorni è stata approvata la ‘necessità’ di sottoporre le fasce deboli (poi tutti gli altri) alla quarta dose di vaccino anticovid che Frajese torna sulle differenze esistenti tra immunità naturale e immunità vaccinale.
Ma allora quest’ultima dose è utile per contrastare la malattia o si tratta semplicemente di operazioni di marketing e/o smaltimento? “Io questi studi li trovo ma il Ministero della Salute non ha dei tecnici che potrebbero tirar fuori cose del genere? Chiaramente ce l’hanno, ma evidentemente ci sono dei contratti secretati. A me era passato tra le mani quello albanese dove c’era scritto per esempio che lo Stato era obbligato a utilizzare le dosi di vaccino che venivano comprate, non si potevano buttare”.

Inoltre l’articolo che ho citato riguardava l’immunità naturale e concludeva dicendo che mentre l’immunità vaccinale produce l’anticorpo specifico per la spike (che è la parte del virus che cambia più velocemente), l’immunità naturale fa a pezzi il virus ed è molto più ampia“.

(Trovi qui la spiegazione sull’immunità naturale)

Torniamo al fatto dell’illogicità di dire a una persona che ha avuto la malattia (come me) e che ha sviluppato gli anticorpi che ha bisogno di essere vaccinato con un vaccino di due anni fa. Ragazzi, il cervello ce lo siamo bevuti?”.

Assieme al Prof. Frajese sono intervenuti in diretta sull’argomento anche il Prof. David Conversi, Docente di Psicologia Università “La Sapienza” e lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Ecco l’intervento completo.