Sul caro bollette si muove qualcosa: l’Unione Europea verso la convocazione di un vertice d’emergenza a causa della situazione gravissima che attanaglia le piccole e medie imprese. “Finalmente”, direte: questo perché non avete posato l’occhio sulla calendarizzazione.
Toh, la riunione d’emergenza è prevista per metà settembre. Cioè quando diverse aziende avranno già chiuso bottega. Una delusione – l’ennesima – per gli imprenditori presi per il collo dalle bollette.
Ma c’è chi non si sveglia ora su questa crisi lasciata a lungo ad attendere in forno per far fronte a guerre e virus: “Iniziamo a unire i puntini e tiriamo le linee di una nostra denuncia“. A ricordarlo Paolo Bianchini, presidente di MIO – Italia: “Il nostro direttore generale Daniele Albanesi scrisse a novembre 2021 un articolo in cui puntava il dito sulla questione dell’approvvigionamento delle aziende e scrisse al ministro Cingolani per chiedere di abbassare l’Iva (argomento sdoganato mesi dopo)“.
Tutto questo per cosa?
Per arrivare “al famoso nodo che arriva al pettine: l’Europa è immobile, i governi sono fermi“. I responsabili? Tutti.
“Sia i partiti che stanno al governo che quelli che fanno oppofinzione e parlano con Draghi per mettersi d’accordo sul dopo. Intanto le aziende e gli italiani stanno con il cappio al collo“.
A confermarlo anche il Financial Times, che riferisce di come i gestori dei fondi speculativi stiano scommettendo in queste ore contro il debito pubblico italiano: “Investono sul fallimento dell’Italia e Draghi è contento; la piccola impresa italiana sta morendo e le grandi multinazionali stanno per fare man bassa di ogni categoria merciologica. E’ questo quello che vogliono e nessuno muove un dito. Ci devono sostituire con tutti questi bei ristoranti di queste bellissime multinazionali che devono appiattire il gusto, appiattire le tradizioni e dare ricchezza e liquidità alle banche“.