“Il vaccino ha fatto replicare le varianti” ▷ Bizzarri spiega gli studi: “Il tempo è galantuomo”

Si insinua sempre più il dubbio che avesse ragione il Prof. Montagnier, premio Nobel per la medicina, quando diceva che il virus era sicuramente artificiale. Nuovi studi stanno facendo luce sulle cause della nascita delle varianti e sulla misura in cui la loro diffusione sia stata favorita dalla vaccinazione di massa. In molti stanno facendo un passo indietro su una tesi che pare essere sempre meno tabù.

A spiegarne la base scientifica è il prof. Mariano Bizzarri, oncologo e ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma: “Nella tonnara, per poter uccidere i tonni bisogna circondarli. Per pensare di distruggere il virus con il vaccino si deve averne in mano uno tanto efficace da impedire che uno ‘dei tonni’, dei virus, sfugga. Se il virus sfugge al controllo del vaccino e sviluppa resistenza permettea causa della pressione stessa indotta dal vaccino – alla variante che sfugge di replicarsi e aumentare a dismisura. Così le abbiamo favorite“.

Il prof. Bizzarri, criticato proprio come il premio Nobel Luc Montagnier per le sue posizioni in tema vaccini, non demorde e continua a studiare anche la questione legata alla protezione ‘negativa’ dei sieri a lungo termine: “Ho scritto un articolo in cui mettevo in evidenza come questi vaccini siano in realtà delle forme di terapia genica a tutti gli effetti. Con l’mRNA noi andiamo a fornire un’informazione genetica finalizzata alla produzione di una proteina e anche se non rientra nell’ambito della terapia genica classica – che consiste nell’inserimento stabile di un genere – è comunque un’informazione di tipo genetico con carattere più o meno transitorio, tale è stata rivendicata. Quindi è una forma di terapia genica e non è un vaccino, perché la definizione di vaccino è ‘quel preparato che consente di evitare il contagio, di bloccarlo, di interromperlo’ e se c’è una cosa che questi vaccini non fanno è proprio questa: una volta che ho fatto il vaccino non ho nessuna garanzia di non poter infettare gli altri”.

“A dirlo pure Gates”

Anche i più decisi sostenitori della vaccinazione a tutti i costi stanno facendo marcia indietro. Recenti sono le ammissioni di Bill Gates che “ha detto con molta onestà intellettuale che questi vaccini hanno mancato i due obiettivi principali. Non hanno bloccato il contagio – facendo il vaccino non ho la garanzia che io non possa infettare, anzi infetto come e più degli altri – e hanno mostrato di assicurare una protezione molto limitata del tempo (oggi sappiamo che addirittura questa protezione diventa negativa dopo il sesto mese) con i vaccinati che sviluppano maggiori possibilità di ammalarsi“.

A sostegno di queste informazioni anche alcuni studi scientifici approvati: “Un lavoro uscito sulla rivista ‘Cell’ mostra come si può ritrovare mRNA e l’elevata produzione di Spike, dopo le 8 settimane. Questo vuol dire che io continuo a stressare il sistema immunitario anche quando non c’è più bisogno. Gli impongo di produrre anticorpi e di produrre la proteina Spike la quale può essere responsabile degli eventi avversi e del long Covid, questo lavoro è un caposaldo. Un articolo fondamentale di cui nessuno parla”.