Con una nuova prestazione sontuosa dopo l’esordio di Verona, il Napoli rimane a punteggio pieno travolgendo 4-0 il Monza.
Protagonista assoluto della partita è stato il talento georgiano Khvicha Kvaratskhelia, autore di due fantastiche reti: la prima dell’1-0 con un tiroaggiro fors’anche migliore di quelli a cui aveva abituato la platea partenopea il suo predecessore Lorenzo Insigne; la seconda, quella del 3-0, con un’azione personale che ha fatto invocare ai tifosi addirittura il nome di Diego.
Nel mezzo, la solita rete di prepotenza in ripartenza lanciata di Victor Osimhen. E sul finale il 4-0 è arrivato grazie a un colpo di testa del nuovo colosso della difesa, il sudocoreano Kim.
Ma non citare le prestazioni individuali degli altri giocatori della squadra è quasi irrispettoso. Pensiamo soprattutto al sontuoso Lobotka, all’indomabile Anguissa, al rinato Zielinski, al neo-capitano Di Lorenzo perfettamente calato nel ruolo.
In città si vive un entusiasmo irrefrenabile. Un qualcosa di inimmaginabile pensando al clima di depressione di soli 10 giorni fa derivante dalle contemporanee partenze di giocatori che hanno scritto la storia del club.
Ma attenzione… i tre nuovi grandi acquisti dell’ultima settimana (Simeone, Raspadori, Ndombele… in maniera anche sagace non schierati da Spalletti nemmeno per un minuto) hanno contribuito per ora SOLO a ricreare entusiasmo e convinzione tra tifosi e addetti ai lavori: il Napoli stellare ammirato nelle prime due giornate, infatti, è stato quello già allestito nel ritiro precampionato di Castel di Sangro. Quello cioè che secondo stampa, critica e tifosi non avrebbe mai potuto confermare la qualificazione in Champions League della stagione passata.
Non era così. La squadra, pur rinnovata, aveva già potenzialità enormi. E ora, con gli ulteriori innesti avvenuti, può davvero pensare a puntare anche a qualcosa in più. Quanto meno a porsi l’obiettivo di partecipare alla corsa al tricolore che, per quanto difficile possa rimanere vista anche la folta concorrenza di quest’anno, non può non vedere gli azzurri completamente coinvolti.
Vittorio De Gaetano