Vaccino anti-cancro ▷ Frajese: “Toccare forze di cui ignoriamo i limiti comporta brutte soprese”

“L’inganno viene sempre dalle parole. Abbiamo assistito negli ultimi due anni al cambio, nel linguaggio collettivo, del significato della parola vaccino. Abbiamo portato la Treccani in studio e abbiamo visto che la definizione contrasta totalmente con quello che effettivamente è questo farmaco che hanno voluto iniettare a forza alle persone”. Recente è la notizia di un vaccino che aprirebbe nuove speranze nella ricerca contro il cancro. Un vaccino, che sfrutta un virus per istruire il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali ed è in grado di attivare la risposta immunitaria contro il tumore. Viene spontaneo chiedersi se non si stia abusando della parola “vaccino”, se davvero questo sia la panacea che guarisce tutti i mali.

Il parere di Frajese

Il Prof. Giovanni Vanni Frajese, Endocrinologo e Docente presso l’Università degli Studi del Foro Italico di Roma, conosce bene la materia e tenta di fare chiarezza sul tema: “L’NIH (National Institutes of Health) americano ha cambiato la definizione di un sacco di parole. Il significato di vaccino è cambiato: non è più un intervento terapeutico che sviluppa un’immunità verso una certa patologia (come dice il vocabolario). Il vaccino non sviluppa più l’immunità ma offre una protezione da qualcosa”. E continua: “È uscito un articolo che diceva che si sta sviluppando in Italia un vaccino per il cancro. Questo non è un vaccino: è un intervento (esattamente una terapia genica come i sieri utilizzati finora) che avrà possibilmente la capacità di interagire con le cellule tumorali. Questo è un campo ampio e ancora inesplorato e noi, con la parola vaccino abbiamo saltato tutto. Sembra che i nuovi vaccini non avranno bisogno di sperimentazioni perché già dimostrato (dandolo a miliardi di persone) che i problemi non ci stanno“.

“Siamo diventati apprendisti stregoni: adesso è possibile fare il vaccino per qualunque cosa e solo il fatto di chiamarlo così crea come conseguenza il fatto che determinati studi non è necessario farli. Quello che succederà o no, purtroppo, lo capiremo con il passare del tempo. Quando si vanno a toccare forze di cui non si conosce bene né i limiti, né le possibilità, di solito ci sono brutte sorprese.