Raffaella Regoli, giornalista e candidata con Italexit, sta girando le piazze d’Italia per dare la sua testimonianza sulla pandemia e gli errori del precedente Governo. Nello specifico il 9 settembre era a Macerata all’evento organizzato dal partito di Gianluigi Paragone.
“Io non dimentico” questo il grido di battaglia della Regoli, che continua coraggiosamente a denunciare i soprusi compiuti verso il popolo italiano, soprusi a cui lei ha assistito in prima persona.
“Io non dimentico perché in quell’infermo di Bergamo a marzo del 2020 io c’ero. Io c’ero fisicamente: siamo stati prima tv mondiale ad entrare in quell’inferno. Quando oggi mi vengono a dire ‘voi negate la pandemia’, io rispondo: no, noi neghiamo il fatto che il Covid ha ucciso queste persone. Noi diciamo che la tachipirina e la vigile attesa, questo mantra criminale, ha ucciso le persone”.
“Io non dimentico quando io sono entrata nell’ospedale e i medici piangevano perché le persone arrivavano in condizioni pessime dopo esser stati abbandonati a casa con la ‘tachipirina e la vigile attesa’. Vi ricordo che una sentenza del Tar dice che la tachipirina e la vigile attesa non è cura, quindi è omissione di soccorso. Noi oggi vogliamo un’inchiesta, vogliamo giustizia, e diciamo: è stata strage di Stato? Perché li hanno lasciati morire? Perché dovevano dichiarare la pandemia? Dovevano dichiararla perché nel 2017 – in una situazione di eccesso di liquidità – i padroni del mondo e della finanza hanno immesso sul mercato dei titoli per ‘catastrofi’ con un interesse altissimo: addirittura l’11,5%. La condizione per intascare quei soldi era dichiarare lo stato pandemico. E cosa ci vuole per farlo: 2000 morti (che qualcuno oggi ha sulla coscienza) e che non ci fosse una cura per il Covid. La vittima illustre di questo secondo punto lo conosciamo: si chiama De Donno e si chiama plasma iperimmune. E allora io non dimentico, perché ci hanno lasciati morire“.
Le parole di Raffaella Regoli.