Immunità naturale? Meglio di un vaccino mRNA. Studiosi come il dott. Giorlandino avevano prospettato una protezione immunologica totale sin dai primi albori pandemici, ma dopo uno studio condotto dallo stesso Istituto Altamedica è acclarato: la memoria immunologica di chi ha contratto il virus permane a lungo e contro qualsiasi variante.
Lo studio che sarà presentato al congresso della Società Italiana di Genetica Umana classifica anche i diversi livelli di protezione, di fatto quantificandola tra diversi casi: vaccinati, vaccinati infetti e protetti da sola immunità naturale (senza vaccino). Quello che si evince, è che la protezione dei vaccinati che hanno contratto il Covid era leggermente superiore a quella dei non vaccinati infetti. Era, appunto. Perché i vaccini mRNA non hanno la stessa memoria immunologica dei linfociti da immunità naturale, bensì sono progettati ad hoc per un virus o una variante specifica. Peccato che la spike delle attuali varianti sia totalmente differente dalla spike della prima ‘versione’ del Sars-Cov-2, dunque cosa ne facciamo di un siero ‘progettato’ per una spike ormai obsoleta?
Approfondiamo con il Dott. Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro di Ricerca Altamedica.
“Abbiamo preso in considerazione tre classi di soggetti: ci sono soggetti che hanno avuto solo l’infezione, protetti da immunità naturale; soggetti che hanno fatto sia il vaccino sia l’infezione e soggetti che invece erano protetti solo dal vaccino.
Abbiamo notato che i soggetti che hanno avuto il virus e almeno una dose sono sicuramente quelli che presentano il maggior numero di cellule, ma ciò che conta sono gli anticorpi generali: al secondo posto ci sono soggetti che hanno avuto solo l’infezione virale, mentre al terzo quelli che sono stati solo vaccinati.
Nei soggetti che hanno avuto solo l’infezione, i linfociti riproducono sistematicamente gli anticorpi ogni volta che vanno a contatto con il virus: producono quindi anticorpi contro tutto il virus, non soltanto contro quella ‘capocchia di spillo’ che è la proteina spike, quella che viene eccitata dai nostri bizzarri vaccini.
Questi ultimi non combattono tutto il virus, come invece avviene ad esempio per i vaccini tradizionali, che delle varianti se ne fregano.
Questa proteina spike è ipermutevole, quindi vaccinarsi con vaccini non tradizionali, da un anno e mezzo a questa parte non funziona più, perché la spike è mutata talmente tanto da essere molto diversa da quella di due-tre anni fa. Si continua a vaccinare senza avere idee chiare.
La stessa Pfizer ha ammesso che ormai da più di un anno non funziona più, annunciando un nuovo vaccino contro le nuove proteine spike, che però sono talmente rapide a cambiare che avoglia a corrergli dietro… Perché vaccinare ancora chi ha l’immunità naturale ed è quindi totalmente protetto? Chi ha avuto l’infezione non ha più problemi!
E chi ha l’infezione ed è stato vaccinato? Ha un pochino di protezione in più, ma per una proteina che ormai non esiste più“.
Quarta dose
“Perché la quarta dose? Non posso affermarlo con certezza, ma dicono che ci sono dosi da smaltire. Sono inutili, neanche a dire ‘mandiamole dove non ci sono vaccinati’. Adesso gli ultimi tipi di vaccino sono stati modificati cercando di correre dietro alle nuove proteine Spike, ma il virus è più veloce dell’industria!
La spike, per entrare nella cellula polmonare, deve dividersi in due, cosa che non accade più: non è più una polmonite. Quelli che dunque vengono registrati come morti Covid, in realtà sono morti con il tampone positivo. Se uno è in moto, cade e sbatte la testa, poi viene trovato positivo, viene portato nel reparto di rianimazione Covid (è la legge), poi muore: viene registrato morto per Covid, ma non lo è affatto. Questo però l’ISS non lo può dire, non gli arrivano i dati. Gli arriva il dato del decesso e della positività al tampone e li matcha. Questo il mainstream continua a chiamarlo ‘decesso Covid’, ma non lo è!
Ciò di cui ci sarebbe veramente bisogno adesso è cercare di far recuperare psichicamente gente che vedo andare al mare con la mascherina, una cosa imbarazzante: si calcola che dal 3% all’8% dei soggetti siano caratterizzati attualmente da una condizione di patofobia veramente seria che poi si porteranno dietro per tanto tempo. A questa gente va detto di stare tranquilla, di non avere più paura, di respirare aria buona, di non avere timore di abbracciare un’altra persona. Questo bisogna fare, non terrorizzare con morti fittizie che non sono di Covid“.
“Speranza, ma quale destra…”
“Ho letto che il ministro ha detto che chi non vuole vaccinarsi è No Vax e di destra. Conosco moltissime persone di estrema sinistra che il Pfizer non se lo vogliono fare. Perché appecoronarsi a un vaccino a mRNA? Io non voglio spaventare nessuno e non ho studiato personalmente nello specifico, ma leggo la letteratura: quando noi ci facciamo questo vaccino ci facciamo produrre la proteina spike affinché questa ecciti gli anticorpi che uccidono il virus, ma questa proteina non si esaurisce: continua a girare per il nostro organismo e può fare altro, può fare male“.