Il partito unico tra il sovranismo di cartone della destra e la sinistra partigiana solo quando le conviene

Si dice, in forma proverbiale, che non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Per parte sua, il mio maestro Costanzo Preve era solito asserire che il messaggio è irricevibile quando il destinatario è irriformabile. Ebbene, davvero il sordo in questione è colui il quale e sono molti in verità ancora non riescono a sentire la realtà. La realtà ci sta parlando e ci sta dicendo che, al di là dell’alternanza senza alternativa, ha vinto una volta di più l’ordine neoliberale.

Ha vinto il partito unico articolato neoliberale che si finge pluralistico quando in realtà impone un messaggio unico fintamente diviso mediante la contrapposizione di una destra bluette neoliberale atlantista e una sinistra fucsia neoliberale atlantista. Le due battagliano fra loro dandosi reciprocamente del “fascista” o del “comunista” quando in realtà entrambe non rispondono a questi epiteti dacché entrambe sono egualmente neoliberali, sussunte sotto l’ordine dei mercati.

Questo è quel che possiamo ragionevolmente dire anche in relazione a quel che sta avvenendo con la destra bluette al Governo: le sinistre fucsia stanno ululando scompostamente, terrorizzate, o forse convinte, semplicemente per comodo, che stia tornando il fascismo quando in realtà si tratta semplicemente del medesimo ordine neoliberale che anche loro sinistre incarnano perfettamente. E ora giocano a fare, naturalmente, le partigiane, ora che hanno perso le elezioni: questo è l’aspetto più divertente e più tragicomico.

Avreste dovuto, cari amici delle sinistre fucsia, fare i partigiani quando sparavano con gli idranti sui portuali a Trieste, quando inseguivano sulle spiagge i liberi cittadini, quando mandavano in rovina lavoratori e ceti medi, quando promuovevano la sporca guerra in Ucraina, quando, grazie a infame tessera verde discriminavano e negavano i diritti fondamentali, non quando perdete le elezioni come state ora facendo vergognosamente dopo aver dato a quelle pratiche liberticide, oppressive, dispotiche e distopiche di cui dicevamo. Di cui l’infame tessera verde è una delle tante.

Che la destra neoliberale bluette sia allineata con l’ordine dei mercati appare lampante: intanto chiedono continuamente a Draghi di farsi garante. Al banchiere Draghi. Quale sovranismo? Quale patriottismo? Un sovranismo di cartone e un patriottismo di cartapesta quello delle destre bluette neoliberali che semplicemente rappresentano l’ordine dei mercati e per i mercati chiedendo il permesso ai banchieri, agli euroinomani di Bruxelles, per poter governare: come lor signori vogliono lassù in alto.

Non si dimentichi lo scambio amorevole tra Giorgia Meloni, la vestale della nuova destra bluette neoliberale, con il guitto Zelensky, attore nato con la “n” maiuscola, prodotto in vitro a Washington se non a Hollywood, con l’obiettivo chiarissimo di usare il popolo ucraino come scudo umano per gli interessi imperialistici della Nato. Ebbene, sul cinguettatore Twitter, il guitto Zelensky ha ringraziato e ha fatto i complimenti a Giorgia Meloni contando su di lei per la prosecuzione dell’accordo e dell’alleanza dell’Italia con l’Ucraina e quindi del sostegno anche con l’invio di armi. Giorgia Meloni non ha fatto attendere la propria risposta e, sempre sul cinguettatore, ha ribadito la propria vicinanza all’Ucraina già chiarendo quale sarà il posizionamento del nuovo governo di destra bluette neoliberale atlantista rispetto alla questione della guerra, continuazione del medesimo. Invariato il rapporto anche sul piano internazionale.

Insomma, lo ripetiamo ad infinitum, la destra neoliberale atlantista bluette non è altro se non la variante di destra di ciò che è la sinistra fucsia neoliberale atlantista sinistra.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro