In un articolo de La Stampa, la Dottoressa Antonella Viola ha commentato gli ultimi risvolti in tema di pandemia, scagliandosi apertamente contro coloro i quali non si sono vaccinati e continuano a dubitare di alcune scelte assunte dai precedenti Governi, soprattutto alla luce della recente ammissione di Pfizer al Parlamento Europeo. Nel pezzo si legge: “Nelle ultime settimane la rete ha vissuto un rigurgito no-vax dovuto alla frase del CEO di Pfizer che ha ribadito che nei primissimi studi di efficacia dei vaccini contro il Covid-19 non si era valutato l’effetto sulla trasmissibilità del virus, ma ci si era concentrati sulla malattia”. Tanto per cominciare, non era una frase di Albert Bourla, visto che non si era presentato all’audizione ma ha mandato la sottoposta, Janine Small, a dichiarare delle cose senza alcuna prova e senza alcun approfondimento su temi che interessano anche a lei, cara Dottoressa Viola (ad esempio, i numerosi messaggi che si sono scambiati la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e lo stesso Bourla). E in tutto ciò, il CEO di Pfizer non si è neanche presentato all’audizione perché figuriamoci se può render conto alla popolazione.
Dopodiché, la Viola continua con la solita linea di debunking a dire che già si sapeva: certo che si sapeva, ma voi avete fatto finta di non sapere. E dice: “Il piccolo ma rumoroso popolo no-vax e no green pass ha gridato allo scandalo, sostenendo che il vaccino non ha mai bloccato la trasmissione del virus e che quindi noi scienziati abbiamo raccontato frottole dichiarando che ci si vaccina anche per tutelare la comunità, ma soprattutto che il green pass non aveva alcuna validità scientifica ed era quindi solo un abuso. In realtà, nella sua incapacità di comprendere la scienza, il popolo no-vax ha preso un abbaglio”. Capito? Sono rigurgiti di persone “incapaci di comprendere la scienza”. Cara Antonella Viola, non bisogna essere incapaci di comprendere la scienza per capire che il green pass è una misura politica che non ha alcun fondamento scientifico. Infatti nei primi mesi in cui è stato inserito ci sono stati 4 milioni di contagi.
Si legge ancora: “Dopo l’approvazione, numerosissimi studi dimostrarono che le vaccinazioni prevenivano l’infezione e la trasmissione. Prima che arrivasse Omicron, i vaccini che abbiamo utilizzato erano infatti altamente efficaci nel prevenire il contagio“. Ora, a parte il fatto che quasi tutti gli studi che dimostrarono questo erano pagati dalle case farmaceutiche, quindi avevano valenza scientifica pari a zero; dopodiché, è vero che era tutto chiarissimo, bastava leggere i bugiardini, ma siete voi ad averlo negato. Ma in tutto ciò sorge spontanea una domanda: se il green pass è una misura scientifica, come lei sostiene, mi spiega perché dopo che è arrivata Omicron non è stato completamente abolito? Forse lei non sa che ancora oggi viene richiesto ad esempio per accompagnare i propri parenti all’ospedale. Perché noi forse non siamo in grado di comprendere la scienza, ma di politica qualcosa ne capiamo.