E’ successa una cosa incredibile, micidiale a tratti. Come sapete c’è stata un’audizione di Pfizer dove i vertici della casa farmaceutica hanno detto cose impressionanti, cose che molti di noi già sospettavano e che ovviamente i cantori della cattedrale sanitaria non sarebbero mai stati disposti ad ammettere. Adesso però, nero su bianco, abbiamo prove e registrazioni di un fatto clamoroso.
Ma partiamo dall’inizio: quest’audizione era prevista perché da molti mesi il Parlamento Europeo chiede un contatto diretto con Pfizer, dunque era stato invitato il Ceo dell’azienda Albert Bourla, che però non si è presentato.
In sua vece si è presentata una rappresentante di Pfizer, tale Janine Small, la quale ha illustrato in modo molto generico gli step che avevano portato a questa contrattazione con l’UE, una discussione centralizzata per tutti gli Stati a Ursula Von der Leyen, che si è scambiata diversi messaggi con Albert Bourla poi andati persi.
“Noi vogliamo sapere se prima di lanciare il prodotto sul mercato ha testato il vaccino non sulla prevenzione della malattia, ma sull’infezione del contagio“: alla domanda posta dall’eurodeputato olandese Rob Roos la rappresentante di Pfizer ha risposto prima in modo non verbale, facendosi una grassa risata: “Testati dal contagio? Ma si figuri! Noi siamo andati al passo della scienza”, ha risposto sornione.
Ma, a parte gli scherzi, si tratta di un’ammissione per bocca di una responsabile che prende tutt’altra luce, se la esaminiamo tenendo a mente le dichiarazioni dei nostri politici che per mesi ci hanno persuaso sull’efficacia dei vaccini contro il contagio (tenere bene a mente questo termine).
Non solo, perché nei testi delle leggi che hanno istituito obbligo vaccinale e green pass questo punto è citato esplicitamente: i vaccini per la legge devono “impedire la diffusione del contagio”, detto e sottoscritto da Mario Draghi in persona.
Tutta una Bourla insomma.