Continuano le adesioni al corteo del 23 ottobre a Napoli contro le implicazioni della guerra e delle sanzioni per il nostro Paese e quindi contro il caro energia. Hanno già aderito sindacati intercategoriali e associazioni di categoria che rappresentano interi comparti che rischiano di chiudere a causa del caro bollette. Primi tra tutti i ristoratori, ma anche i panificatori della Campania, i produttori di mozzarelle di bufala. Ma hanno aderito anche diversi partiti di quello che viene definito il fronte antisistema come ItalExit del senatore Paragone, Alternativa del deputato Cabras, Ancora Italia. Attendiamo conferma dal partito Italia sovrana e popolare di Marco Rizzo e Francesco Toscano, giusto per nominare i più noti.
Abbiamo promesso di dare soluzioni concrete per permettere ad aziende e famiglie che si sentono in questo momento stritolate dal caro energia, di poter tirare un sospiro di sollievo ricevendo gli strumenti per poter evitare ogni distacco energetico. A questo proposito abbiamo concluso un tavolo di trattative presso la sede del Fisi, la Federazione italiana Sindacato Intercategoriale, per riprendere una iniziativa che la sigla sindacale aveva già lanciato unitamente all’Associazione Avvocati Liberi Italiani. Nome dell’iniziativa: Pago solo il giusto, in risposta proprio ai rincari energetici che mettono a dura prova la tenuta economica di cittadini e aziende. Una iniziativa unica nel suo genere, che si è rivelata però estremamente efficace, come ha detto il segretario Fisi Ciro Silvestri, perché prende spunto dalla possibilità di utilizzare una delibera dell’Authority dell’energia che consente l’apertura di un contenzioso sui costi addebitati, traendo quindi vantaggio dal fatto che durante il periodo di verifica di legittimità delle fatture non sarà possibile per gli enti distributori avviare il distacco dalla rete o comunque un depotenziamento della fornitura. Sono state quindi approntate da un pool di legali tutte le comunicazioni necessarie da notificare agli enti interessati.
E alla fine del corteo del 23 ottobre a Napoli verranno consegnati i moduli. A tutti i partecipanti verranno spiegate le modalità di azione. Ovviamente la chiave di volta di questa operazione è quella di far arrivare un numero di istanze ai distributori tali da rallentare di mesi l’intero processo di verifica. E questo può avvenire soltanto replicando il corteo di Napoli in tutte le altre città italiane. Questo ci darà il tempo e, permettetemi di dire, l’energia per attuare la seconda fase della nostra operazione in difesa di famiglie e imprese, vale a dire l’imposizione di un tetto al prezzo della bolletta energetica, che andrà ricalcolato in base a quello che era il costo unitario al chilowattora rilevato prima dell’inizio delle speculazioni sulla Borsa di Amsterdam. In pratica noi vogliamo che gli italiani paghino soltanto i consumi e non le speculazioni.
Da qui il nome dell’iniziativa Io pago il giusto. I costi di questa operazione verranno poi ribaltati sulla Banca centrale europea, che sarà da noi chiamata ad un whatever it takes contro le speculazioni energetiche, con dei bond che verranno appositamente emessi ad interessi zero. Ovviamente per portare avanti tutto questo serve l’adesione di tanti. L’unico modo per mandare in tilt il sistema. Ma io non credo che imprenditori, artigiani e lavoratori abbiano altra scelta. Quindi vi aspettiamo in piazza del Gesù a Napoli, domenica 23 ottobre, alle ore 10:45.
La Matrix europea, la verità dietro i giochi di potere – con Francesco Amodeo