Victor Osimhen si è ripreso il Napoli. Il nigeriano, con la tripletta rifilata al Sassuolo, si è issato in vetta alla classifica dei cannonieri in coabitazione con il bolognese Marko Arnautovic. Con la differenza, però, che Osimhen ha giocato solo 8 partite, mentre l’austriaco ne ha a referto 10.
Arma letale
Proprio per questo motivo, a saltare all’occhio, nel caso del bomber napoletano, sono le reti segnate in rapporto ai minuti giocati. Quasi un gol a partita (0,97, dati Fbref), meglio di chiunque altro in Serie A: il secondo, Beto dell’Udinese, è a 0,91, mentre Brahim Diaz del Milan e Paulo Dybala della Roma sono fermi a 0,78. Va detto che rispetto a tutti gli altri della classifica, il nigeriano è quello che ha tirato nettamente più in porta di tutti e il cui tasso di precisione è più basso (il migliore, Diaz, ha 0,44 gol per tiro, Osimhen è a 0,19). spostandoci al confronto con gli altri grandi bomber europei, considerano i primi 5 campionati nazionali (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania), Osimhen resta tra i più letali. Certo, non è ai ritmi inumani di Erling Haaland del Manchester City (1,66 gol a partita) e Robert Lewandowski del Barcellona (1,24), ma tiene il passo di altri big come Kylian Mbappé e Neymar del PSG (rispettivamente 1,02 e 0,98). Togliendo i rigori dal calcolo, peraltro, il nigeriano sale sul gradino più basso del podio a scapito dei due attaccanti parigini.
Cosa dicono i dati
Per comprendere il rendimento di Osimhen torna utile analizzare i dati sui gol attesi (xG). Nello specifico, gli xG utilizzano parametri probabilistici per capire quanto un tiro è pericoloso e, dunque, quanto sia plausibile che una squadra riesca a fare gol (ogni tiro ha un coefficiente che varia da 0 a 1). In gioco entrano numerose variabili, sia storiche che relative al giocatore, alla sua posizione, al suo rapporto con le marcature: un rigore, per esempio, parte da un valore di 0,75 perché è molto probabile si possa trasformare in gol. Per questa analisi, per misurare meglio la pericolosità di Osihmen (che non è tra i tiratori del Napoli) verrà usato il dato dei gol attesi depurato dai rigori (npxG, non-penalty expected goals).
In Italia nessuno come lui. E in Europa…
Considerando gli npxG nei 90 minuti, l’attaccante partenopeo è il giocatore più pericoloso in Italia, il sesto in Europa. Da Osimhen ci si aspettano 0,71 gol a partita (ne ha realizzati 0,91), segno della sua capacità di trasformare in marcature anche tiri da posizioni difficili: basti pensare che, contro la Roma, il gol vittoria aveva una possibilità di essere segnato pari a 0,05 in una scala tra 0 e 1 (dato Understat). Se allarghiamo il confronto ai top5 campionati continentali, il nigeriano scivola al sesto posto, ma non di molto: il primo, Ansu Fati del Barcellona, è a 0,9, seguito da Lewandowski con 0,89 e Haaland con 0,82.
In poche parole, oggi Osimhen è tra i giocatori più letali ed efficienti al mondo. Se la tenuta fisica sarà dalla sua parte, lo scettro di capocannoniere potrebbe essere molto più che un sogno.