Sergio Perez 10 e lode
Stacco “a fionda” perfetto alla partenza; difesa leonina su Leclerc per un tempo infinito, gestendo traiettorie, gomme, freni (componente diventata via via fondamentale) e i tentativi del ferrarista di induzione all’errore. Gara monumentale. Le questioni investigative della FIA sono altro dalla prestazione. Grande motore, carico aerodinamico perfetto, ma interpretati da un grande pilota.
Charles Leclerc 9,5
Nel finale ha accusato lui qualche centimetro di imperfezione per le scodate nell’impostazione delle traiettorie. Di più non poteva fare, considerati i cavalli Honda che regalano il giro veloce a Perez. È arrivato a un millimetro dal “carpe diem”. Per quanto riguarda eventuali decisioni della direzione di gara, vale lo stesso discorso di Leclerc.
Max Verstappen 8
Potrebbe fumare un sigaro nell’abitacolo e attendere la prossima gara utile con tutti i confort. Invece nemmeno oggi ha rinunciato alla bagarre.
Lando Norris 8
Exploit, facendo anche un po’ di casino, in una gara incasinata sin dalla partenza.
Carlos Sainz 7 –
Un podio tranquillo: senza insidiare, senza essere insidiato. Ritmo costante, usura degli pneumatici tenuta a bada. L’unico da pulsazioni regolari, oggi.
Daniel Ricciardo 6,5
Una gara più che dignitosa per il posizionamento finale, rivedibile per il gap in termini di secondi.
Sebastian Vettel 6,5
Finale da vecchi tempi, con motore brillante.
Ferrari 6,5
Oggi strategia assennata; quanto al livello delle prestazioni, cosa è mancato nel finale a Leclerc? Solo questione di cavalli?
Mick Schumacher 6 +
Il complimento migliore glielo fa Hamilton in un team radio: guida come se stesse disputando la gara della vita. Ed è vero: cerca ogni prestazione buona per dimostrare che sta crescendo.
Lewis Hamilton 5
Poteva giocarsi più d’una chance in progressione; commette l’errore nel momento chiave, prosegue con grande tigna, ma il treno dei primi prende il largo.
I commissari di gara 4
Tempi biblici per una decisione per prendere la quale si hanno tutti gli elementi a disposizione con grande anticipo.
Paolo Marcacci