Quei soldi avranno un prezzo salatissimo: la BCE “compra” la nostra libertà di scegliere coi BTP

La BCE, aumentando di 5,5 miliardi gli acquisti dei titoli di Stato, ha alzato uno scudo che protegge i BTP. Da giugno di quest’anno, terminato il programma pandemico cioè di sostegno all’economia dovuta al covid che si chiamava PEP, la BCE si limita al reinvestimento dei proventi dei titoli che giungono progressivamente a scadenza. Ma è evidente che negli ultimi mesi i reinvestimenti sono stati superiori ai rimborsi. Quindi è chiara la volontà della Banca centrale europea di voler sostenere il mercato dei titoli italiani, indirizzando inequivocabilmente altri investitori che la seguono.
Ora, per quanto tutto questo possa sembrare quindi un dono, un regalo favorevole all’Italia, dovrebbe in qualche modo preoccupare il fatto che la Banca centrale europea, un’istituzione non politicamente responsabile e priva di ogni legittimazione democratica diretta, possa emettere una sentenza inappellabile sulla politica economica dell’Italia, orientando anche i mercati con una discrezionalità che ormai non viene nemmeno più tenuta nascosta, è evidente a tutti ictu oculi. Infatti la Banca centrale europea ha detto chiaramente che prevede di effettuare deviazioni nei riacquisti sulla base di valutazioni circa la “meritevolezza” dei fondamentali economici dello Stato membro.

Ora, il senso di questa notizia che vi sto commentando è il fatto che vorrei fare riflettere i cittadini su un significato importante, quello della cosiddetta indipendenza della Banca centrale europea.

Da anni io vi dico che questo è un problema, perché la Banca centrale europea non è un soggetto dipendente dal Parlamento, dalla politica dai Governi, e questo viene venduto come un grande risultato. Ma vi faccio notare che dato che lei dipende da qualcuno. Qualcuno dà ordini alla BCE, se è indipendente dalla politica. Cari signori è indipendente da noi, cioè noi non abbiamo la possibilità di votare e indirizzare politicamente decisioni di politica economica di una banca che è la banca più importante d’Europa, cioè la Banca centrale europea.

Questo per me è il problema politico che bisogna porsi e io mi auguro che qualche politico ascoltandomi ponga finalmente nuovamente in discussione il trattato. L’articolo del trattato nel quale si dice appunto che la Banca centrale europea debba essere indipendente dai Governi e dai Parlamenti: io non sono d’accordo. Spero che anche voi facciate una riflessione.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’economia umanistica con Valerio Malvezzi