Sembrava giocare un altro sport ieri il Brasile negli ottavi di finale contro la Corea del Sud. 4-1 il risultato finale ma i verdeoro hanno chiuso la pratica già nei primi 36 minuti realizzando quattro reti.
Una squadra devastante quella guidata dal grande Tite, al suo secondo mondiale consecutivo. Non solo samba e piedi buoni ma anche e soprattutto tanta tanta solidità difensiva. In più di 70 partite il Brasile ha subito goal in meno della metà dei match disputati.
Giocatori che si muovono a memoria come se fossero tutti in un unico club. Senza dubbio ha aiutato la modestia dell’avversario, dal momento che la Corea del Sud non è certo la Croazia, avversario sicuramente più difficile e futuro banco di prova sicuramente più attendibile.
A Radio Radio Lo Sport è intervenuto in diretta sul punto Nando Orsi: “Un Brasile che nell’immaginario collettivo tutti collegano alla samba. Ieri lo hanno fatto soprattutto nel primo tempo contro una squadra impresentabile, che occupava tutte le zone del campo ma il problema è che non erano stretti ma larghi. Quindi hanno fatto quello che hanno voluto, con grande forza con grande intelligenza, con grande tecnica. Una partita che non c’ha avuto proprio storia. Però i goal che fanno sobno quelli che ci piacciono. È Il Brasile che tutti noi vorremmo vedere“.
Sandro Sabatini invece esalta il clima di festa e di unione che lega tutto quanto il gruppo squadra Verdeoro. Sottolinea quanto sia impressionante l’allegria della squadra e come questo sia naturalmente merito dell’allenatore: “Vedere i giocatori fare il balletto dei giocatori e poi dopo il terzo goal il balletto lo fa anche l’allenatore credo che sia una cosa bellissima. Oggi non si parla di con che modulo abbia giocato ma di giocatori che sono felici di giocare insieme. Un allenatore che ha una tale empatia con lo spogliatoio da mostrarla senza pudore in questo modo qua, secondo me è lui quello che un giorno diremo, è lui l’allenatore migliore del mondo. Proprio perché per quello che si è visto ieri è un grandissimo allenatore Tite, ma non per gli schemi o per altro ma perchè l’allenatore è quello che mette i giocatori al loro posto e li fa giocare bene“.
La pensa allo stesso modo il bomber Roberto Pruzzo che ricorda la meravigliosa notizia del recupero di Neymar: “Recuperare un calciatore fondamentale come Neymar essendo un punto di riferimento per tanti, è un’aggiunta in più. Un calciatore fondamentale come Neymar in più per una ad UNA squadra precisa e puntuaòe in tutti i suoi elementi. L’avversario certo era scadente ma recuperare un fenomeno come Neymart in questo momento è fondamentale”.
Complimenti a Tite ed al suo Brasile. Ora il vero banco di prova della Croazia.