Le detrazioni fiscali hanno impresso una decisa accelerazione ai risparmi energetici conseguiti dall’Italia nel 2021 secondo il percorso tracciato dal Piano Nazionale integrato di energia e clima. Il 46% dell’asticella è stato centrato grazie e soprattutto al contributo arrivato da ecobonus e superbonus che lo scorso anno ha mobilitato quasi 24 miliardi di investimenti.
In soldoni, il pacchetto composto da superbonus ed ecobonus (bonus casa e bonus facciate) ha garantito risparmi per 0,516 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno. Con le prime due misure a fare la parte del leone rispetto all’1,1 milioni di tonnellate di petrolio all’anno registrate complessivamente. Ma non è tutto rose e fiori: visto la crisi generalizzata dobbiamo anche valutare le varie emergenze correlate tra loro, non solo dal punto di vista energetico. Queste hanno impattato sulle famiglie e sulle imprese. Ricordiamo che a settembre scorso, l’inflazione sull’energia elettrica, gas e combustibili per il riscaldamento domestico ha toccato il 45% su base tendenziale. Un dato pazzesco e imprevedibile fino a qualche tempo fa. Per le imprese quindi l’incremento dei prezzi degli input energetici ha toccato nello stesso periodo il 135%.
Queste notizie, tratte dal Sole24ore, mi fanno riflettere. Continuo a incontrare imprenditori diversi che raccontano storie drammatiche. Mi auguro che la classe politica prenda seriamente dei provvedimenti, non solo a livello italiano ma anche a livello europeo.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi