“Perché devo interessarmi del Qatar che sta dall’altra parte del mondo, quando nessuno si è preoccupato per noi che in Italia abbiamo rischiato di morire di fame per non aver fatto un vaccino? E nessuno ci ha mai difeso“. La sintesi del pensiero di molti, concretizzata dalla telefonata di un ascoltatore ad “Un giorno Speciale” La risposta di Fabio Duranti: “A me hanno distrutto una serie di miti della musica, dell’arte. Sono amareggiato, soprattutto per i miti che noi avevamo da Vasco Rossi in giù, ai quali riconoscevamo la ribellione alla prepotenza del potere. Gli spari sopra… Hai scritto Gli spari sopra e sei stato zitto sulla puntura nel braccio“.
Molti di noi si sono trovati a scontrarsi con amici, parenti e familiari nelle fasi della repressione più dura e di maggiori restrizioni. Prosegue Duranti: “Non so il perché, abbiamo perso amici, ho perso la fiducia in tantissime persone delle quali avevo stima. Come puoi accettare che ci sono delle persone che non lavorano? Abbiamo accettato che i nostri concittadini venissero ghettizzati, tolti dal proprio lavoro, senza poter sfamare i figli, pagare il mutuo della casa“
E i motivi? A posteriori è sempre più difficile, anche per i più convinti vaccinatori e vaccinati della prima ora, giustificare quanto accaduto. Duranti: “Io non sono mai stato un pericolo per nessuno pur avendo rifiutato la puntura magica, come altre milioni di persone, e lo sapevano anche loro. Le stesse case farmaceutiche gli hanno detto che non potevano evitare il contagio, ridendo.” Eppure “se eri un medico, un professionista, un insegnante, neanche un assegno di sopravvivenza avevi diritto ad avere“.