Qualcuno l’ha vista come l’assoluzione di Draghi. Qualcun altro addirittura come la “vittoria della scienza”: “e ora le multe ai non vaccinati” tuona oggi l’ex consulente di Speranza Walter Ricciardi.
La decisione della Corte Costituzionale ha fatto rinsavire qualcuno a arrabbiare qualcun altro. Come ad esempio chi ancora viene vessato nei reparti dopo mesi di sospensione dal lavoro, ma anche quel 10% (o più) che ha deciso di non fare l’iniezione vivendo ai margini della società per molte settimane.
E’ una sentenza della quale si parlerà certamente molto, tra chi dall’inizio ha avuto un approccio disincantato e chi sperava in una “scheggia impazzita nel sistema”.
Alla fine hanno avuto ragione i primi, anche alla luce di quello che ci aveva detto ieri l’avvocato Mauro Sandri, che ha preso parte all’iter con una relazione da brividi sulla falsità dei dati italiani. “Non sono in grado di decidere, non distinguono tra malattia e agente virale”, aveva detto il legale ai nostri microfoni poco prima del verdetto, “ecco perché ho chiesto il rinvio e la nomina di un esperto”.
Il resto è ormai storia nota, e ora i punti interrogativi sono tanti anche sul futuro: già perché prima di una sentenza simile era facile assaporare una clamorosa delegittimazione di tutto l’apparato pandemico messo in piedi. Poi la doccia fredda che fa guardare con preoccupazione al futuro. Un futuro in cui sarà magari legittimo rifarlo, legittime le restrizioni che condannano una libera scelta, legittime le vessazioni e la gogna televisiva: una pagina che poteva essere prevista, con un po’ più di raziocinio, ma la speranza a volte non conosce logica.
Ne parliamo nel corso della rassegna stampa di Francesco Borgonovo con Maddalena Loy, Fabio Duranti e l’avv. Mauro Sandri.
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