Volevo portare alla vostra attenzione una interrogazione parlamentare al Parlamento europeo del 17 novembre 2017 a proposito di quanto accaduto nel 2014 a piazza Maidan, quindi con la rivolta in seguito alla quale è stato destituito il presidente Yanukovich. Leggo un pezzo di questa interrogazione con risposta scritta al Parlamento Europeo: “Il 18-20 febbraio 2014, in connessione con il conflitto ucraino, almeno 100 persone sono state uccise in piazza Maidan a Kiev. Contrariamente alla versione immediatamente fornita dai media internazionali, sono venute alla luce alcune registrazioni di intercettazioni telefoniche che rivelano che la strage sarebbe stata compiuta da cecchini agli ordini della nuova coalizione filo-occidentale. Più precisamente, tre anni dopo i fatti, un reportage esclusivo del corrispondente di guerra Gian Micalessin, nella sua inchiesta “Ucraina – Le verità nascoste”, ha portato alla luce le confessioni di alcuni cecchini di piazza Maidan, i quali hanno ammesso che non si trattava degli uomini del presidente filorusso Yanukovich, ma piuttosto che a sparare fossero uomini vicini ai capi dell’opposizione, quelli sostenuti proprio dall’Unione Europea“. L’interrogazione parlamentare fa riferimento all’intercettazione telefonica tra il primo ministro estone e il capo della diplomazia degli Affari esteri dell’Unione europea. Ebbene, il primo ministro estone, che stava tornando in quel periodo da Kiev, confessa di aver la quasi certezza che a sparare sulla folla e sulla polizia fossero uomini vicini ai capi dell’opposizione, quindi quelli sostenuti proprio dall’Unione europea.
Ma perché ne sto parlando adesso? Perché questa interrogazione parlamentare, fatta da qualcuno pienamente consapevole che in Ucraina ci sono delle responsabilità enormi dell’Occidente a partire dal 2014 e che tutto quello che è stato raccontato dai media mainstream per accusare la Russia in realtà viene smentito palesemente dai fatti, è Lorenzo Fontana, che oggi è presidente della Camera di un governo che sta mandando le armi in Ucraina e che sta assecondando la versione che lui sa essere palesemente falsa dei media occidentali, senza far alcun tipo di opposizione, neanche a titolo personale. Chi sa tutto questo, chi ha preparato un’inchiesta del genere, chi è pienamente consapevole di quello che è accaduto in Ucraina nel 2014, oggi riesce ad essere il numero due di un governo che invece sta mandando le armi in Ucraina e ha intenzione di mandare per tutto il 2023 le armi in Ucraina e sta assecondando la versione ufficiale, quella completamente falsata dagli eventi. Allora io mi rivolgo al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, invitandolo a uno scatto di dignità per prendere le distanze dal suo governo e dal suo leader su quella che è la questione del conflitto tra la Russia e l’Ucraina. Perché lei, caro Presidente della Camera, sa benissimo che quel conflitto poggia su una narrazione totalmente falsata.