Sanità e scienza, un binomio che negli ultimi anni abbiamo visto essere sempre meno virtuoso. In questo circolo vizioso si è insinuata la politica, che attraverso il potere ha interpretato a proprio favore i limiti posti dalla legge. Se ricordiamo molto bene come il piano pandemico non era stato aggiornato, c’è un altro piano che la politica tutt’ora non ha approvato: il piano contro i batteri resistenti. Questo tipo di microrganismi si sono sviluppati grazie all’abuso di antibiotici, che ora hanno un effetto limitato se non nullo in casi più estremi.
“Un’inchiesta straordinaria farà rivedere la concezione della mortalità ai tempi del Covid, c’è stata una pandemia silenziosa provocata dai batteri resistenti agli antibiotici che provoca in Italia la morte di 15’000 persone“.
Oggi rischiamo di affrontare un altro terremoto: nello stesso anno in cui il Covid entrava nelle nostre vite, sono morte nel mondo oltre 1,3 milioni di persone per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici.
Un’altra inchiesta, ci dice Ranucci, sta per svelare quanto siano falsati i dati sulle morti da Covid, che tanto ci hanno voluto inculcare.
“Il 40% delle morti da Covid sono state provocate dai batteri resistenti contratti anche all’interno degli ospedali“.
Questa inchiesta come vediamo si lega indissolubilmente alla vicenda Covid e ci conferma quello che più medici tentavano di dire durante quel periodo: in ospedale si moriva, ma non solo di Covid. Ora ci sono i numeri: l’antibiotico-resistenza è stata colpevole di quasi la metà dei morti e il luogo dove si sono infettati era proprio quello dove venivano portati obbligatoriamente per essere curati.