Sigfrido Ranucci torna a parlare di una questione che lo riguarda personalmente insieme alla sua trasmissione Report. Parliamo della vicenda che vede coinvolto il senatore Matteo Renzi, ripreso da una cittadina il 23 dicembre 2020, durante un incontro piuttosto ambiguo in un autogrill a nord di Roma con lo 007 Marco Mancini. Cosa si siano realmente detti il senatore e l’agente segreto non è ancora stato chiarito; ma le conseguenze che ne sono scaturite sono piuttosto preoccupanti. Renzi, dopo il servizio di Report che illustrava il caso, si è scagliato contro la trasmissione e la fonte che aveva fornito il video; una semplice professoressa che si trovava lì per caso. Le pressioni di Renzi, hanno portato la magistratura ad aprire un procedimento giudiziario che al momento non ha portato a nulla. Il suo intento era, chiaramente, deviare l’attenzione mediatica dalle motivazioni reali che stavano dietro a quel particolare incontro.
“La cosa brutta di tutta questa vicenda, è che è in atto un procedimento giudiziario“, afferma Ranucci, “Questa professoressa è stata accusata di aver ripreso fraudolentemente un contesto privato e aver diffuso il video con il fine di diffamare“.
Questa è la vicenda, una libera cittadina che viene schiacciata dai poteri forti, perché ha visto qualcosa che forse non doveva vedere.
“Non ci sono i requisiti per aprire un procedimento giudiziario: E’ stata applicata, erroneamente, una legge nata per punire il Revenge porn e non si riconosce alla cittadina la facoltà di partecipare al diritto di cronaca“.
Ranucci ha detto che si impegnerà personalmente, affinché la professoressa venga tutelata e non debba sostenere da sola le spese economiche che dovrà affrontare. Si deve notare però, che questa vicenda si sta evolvendo nel silenzio più totale delle istituzioni. Non solo non hanno manifestato il loro sostegno per una libera cittadina che non ha colpe, ma anche nei confronti dei giornalisti ai quali è stato contestato, di fatto, il diritto a riportare un’informazione libera e corretta.