Le mani di Soros e degli USA nel colpo di Stato ucraino del 2014

Nel 2014, il governo legittimo ucraino viene rovesciato anche grazie all’intervento americano. Questa operazione, questo utilizzo degli ultranazionalisti io l’ho definito un’operazione Stay Behind, come quella avvenuta in Sudamerica durante l’operazione Condor, come quella avvenuta in Italia con l’operazione Gladio con la destabilizzazione del nostro Paese. Chi c’era dietro? Lo vediamo con articoli del Sole 24 Ore del 2014. Notate questo titolo “Se Soros e la finanza scelgono il governo dell’Ucraina“. Soros confessa alla CNN di aver contribuito a rovesciare il regime filorusso. Innanzitutto, abbiamo visto che non era un regime filorusso, ma un governo democraticamente eletto che trattava con la Russia e con l’Unione europea. L’Ucraina vara il nuovo Governo con ministri stranieri, e questi ministri sono americani. Gli danno la nazionalità ucraina qualche settimana prima, ma uno dei ministri veniva dal Dipartimento di Stato. “Chi ha pagato questi questi cacciatori di teste?”, si chiede l’articolo.

Per cacciatori di teste si intendono queste organizzazioni, società private che fanno in qualche modo reclutamento del personale, il che va benissimo per McDonald, per la multinazionale, ma non per un Governo. Non puoi avere una società privata straniera che seleziona i membri del governo, ma in realtà lo fa la Renaissance di George Soros. Lo riporta il Sole 24 Ore, che lo riporta perché loro danno per scontato: tutto questo è normale se lo fanno gli americani. Immaginate una cosa identica al contrario. Ci sono state tante altre anomalie. Il presidente Poroshenko addirittura conferisce a George Soros l’ordine della libertà, con Soros che in tutto questo confessa alla CNN di aver fatto varie operazioni in in Ucraina tramite la sua fondazione da prima che l’Ucraina diventasse indipendente dalla Russia: “Questa fondazione – dice Soros – è sempre stata in attività e ha giocato un importante ruolo negli eventi di oggi“.

La Matrix europea – La verità dietro ai giochi di potere, con Francesco Amodeo