La storiella di Soumahoro rompe la bolla di cristallo dei buonisti

Il deputato con gli stivali. Soumahoro ormai, vabbé, l’abbiamo capita tutti questa vicenda dove c’è la moglie, dove c’è la suocera e tengono tutti famiglia… Anche gli immigrati tengono famiglia. Ma questo non è lo scandalo. Lo scandalo è quando non si vuole vedere ciò che già si sapeva, perché queste cose già si sapevano. C’era già l’Ispettorato del lavoro di Latina che aveva dato delle sanzioni, aveva già acceso tutti i riflettori, insomma tutti potevano sapere. E allora perché non sanno? Non sanno perché non vogliono vedere, perché non vogliono smontare il giocattolo creato da coloro che sono i buoni. Perché… va bene, sì, Soumahoro si è presentato con gli stivali, e anche qui vola un po’ basso, stai un attimo tranquillo, amico mio, perché non sai come vanno a finire certe cose… A maggior ragione perché tu le sai. Hai fatto un po lo sborone, ora sei scivolato e ti è andata male. Con gli stivali, col pugno chiuso, tutte quelle robe che fanno tanto il gadget del mondo dei buoni. E tu, caro Soumahoro, sei tu il primo gadget, creato ad arte da quel mondo che è fatto da gente come Saviano.

A proposito, Saviano adesso piagnucola… Ma tu, l’uomo di Gomorra, adesso piagnucoli un pochino perché la Meloni non ritira la querela? E suvvia! Sei l’uomo di Gomorra, sei l’uomo che ha affrontato e sfidato i clan della camorra, non puoi metterti qui a chiedere alla Murgia se ti protegge un pochettino, e dai… sii Saviano!

Questo mondo dei buoni creato ad arte dai Saviano, dai Fazio, da Propaganda live, da tutta questa gente che adesso sta zitta… Sì, Zoro Bianchi un po’ ha detto “siamo indignati…” No, no, non è che devi essere indignato, devi fare le domande! Dovevi andare a sentire gli sfruttati, i famosi ultimi! E lo dico anche al mio amico Corrado Formigli: Corrado, ma che intervista hai fatto l’altra volta? Moscia moscia, gliel’hai fatta a Soumahoro. Allora abbiate il coraggio, suvvia, abbiate il coraggio: dovete essere voi i primi a rompere quel vetro di cristallo che sta attorno al buonismo. Dovete essere voi. Ma non lo fate perché vi serve, perché così voi, col vostro amichetto Marco Damilano, potete dire questo è un uomo e questo invece è un cattivo, è un mostro. Mi riferisco a Salvini, e se non è Salvini e la Meloni, E se non è la Meloni sono i fascisti, e sono tutti. E allora, che cosa fanno i buoni? I buoni sono peggio dei cattivi. Perché i cattivi, lo sappiamo, sono cattivi, i buoni invece sono subdoli. E allora abbiate il coraggio di raccontare una volta per sempre la vera verità sull’immigrazione. Dentro all’immigrazione c’è anche un mondo fatto di business, fatto di un’industria della bontà. E su questo aveva ragione Giorgio Gaber.

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