Superbonus? “Probabilmente la novità confluirà nel bilancio perché è un problema di tempi di conversione di questo decreto legge. Se il decreto legge ‘sfora e va nel 2023 per l’approvazione definitiva forse è meglio per tutti“. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sugli emendamenti al Dl Aiuti quater circa il tema del superbonus. Sullo sblocco dei crediti, ha aggiunto, resta “la proposta del Governo”, che estende da due a tre le cessioni a soggetti ‘qualificati e prevede l’intervento di Sace a garanzia della liquidità delle imprese mentre l’intervento di Cdp, afferma Giorgetti, ‘non è contemplato in norma. E i termini per la presentazione della Cilas saranno prorogati al 31 dicembre “però con le delibere condominiali bloccate all’11 novembre”.
“Chi conosce la tematica sblocco crediti sa che è la madre di tutte le battaglie“, dice il Senatore Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio al Senato, a cui risponde il DG di CANDE (Class Action Nazionale dell’Edilizia) Roberto Cervellini: “Non è rassicurante, questo provvedimento non aiuta assolutamente, perché è inutile andare a fare l’80%, il 90% o il 300% se poi non si lavora solamente sui crediti. Noi abbiamo bisogno di essere rimborsati, questo è il termine, perché quando la presidente Meloni cita i 60 miliardi e in campagna elettorale sostiene che avrebbe fatto di tutto per sbloccarli, poi si arrabbia per il buco di 60 miliardi, quel buco lo hanno i cittadini italiani e anzi, i miliardi sono 100, come detto anche dal ministro Giorgetti. Questo significa che gli italiani hanno anticipato quei soldi e devono essere rimborsati. Basta parlare di debito, il debito lo hanno i cittadini italiani, le imprese, i professionisti“.
Il confronto a ‘Lavori in Corso’.
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