Le scoperte, le polemiche, le domande sulla campagna vaccinale contro il covid-19 non si fermano, perché tra le altre cose, non si fermano nemmeno le patologie riscontrate dai danneggiati dal vaccino. La burocrazia e le lungaggini giudiziarie non favoriscono di certo gli studi scientifici ma questo porta per alcune persone a conseguenze drammatiche che potrebbero essere evitate. Dal punto di vista scientifico sono impressionanti le parole di Vanni Frajese: “Sono stato tra i primi ad essere contattato dai danneggiati dal vaccino, dal comitato Ascoltami, da Danni collaterali, il che significa poi aprire contatti umani. Ne ho viste centinai di danneggiati da vaccino e raramente mi sono capitate persone con uno stato di sofferenza così prolungato nel tempo“.
Ma gli aspetti emotivamente più duri sono quelli relativi alla speranza di guarire, dice Frajese: “Ovviamente queste persone entrano in contatto sperando che ci sia una soluzione di qualche tipo. Al di la delle evidenze aneddotiche non abbiamo soluzioni che siano in realtà efficaci“. Secondo Frajese ci sono una serie di domande alle quali si è risposto con menzogne che hanno limitato la possibilità di studiare gli eventi negativi. Tra queste una delle domande fondamentali è: “Quanto dura l’azione farmacologica del vaccino? Non lo sappiamo e diventa difficilissimo trovare una soluzione“