La pillola azzurra dice: il presidente Yanukovich era un fantoccio di Putin. La pillola rossa, quella da me sostenuta, dice che il presidente Yanukovich mediava tra Russia e Unione Europea. Però quando dico “da me sostenuta”, non racconto nulla che non posso documentare. C’è questo articolo di Der Spiegel International, giornale filo occidentale, filo-Nato ed autorevolissimo del 2014, mai ripreso dai media italiani, che parla addirittura delle varie interviste a Yanukovich. Il titolo di questo articolo di Spiegel è: “Come l’Unione Europea ha perso la Russia a causa dell’Ucraina“.
Ve lo riporto: “Putin aveva profondo disprezzo per Yanukovich“, altro che filoputiniano. Perché aveva questo disprezzo? Perché non si fidava di lui, perché era uno che continuava a trattare con l’Unione Europea, provava a fare continui accordi con l’Unione Europea e provava sempre a mediare per capire qual era l’offerta migliore, se quella di Putin o dell’Unione Europea, come dovrebbe fare a mio avviso un presidente. E continuava a resistere alle richieste di Mosca. Questo lo scrive lo Spiegel. Su questo reportage è poi scritto che Yanukovich dice che l’Ucraina ha bisogno del sostegno del Fondo monetario internazionale per accettare l’accordo dell’Unione Europea. Che cosa chiedeva l’Unione Europea? L’Ucraina doveva alzare del 40% il prezzo del gas e doveva svalutare del 25% la propria moneta. Quindi gli ucraini avrebbero pagato il gas il 70% in più. Per Yanukovich sarebbe un suicidio politico con le elezioni dell’anno seguente: immaginate cosa accadrebbe se gli ucraini venissero a sapere che ha accettato delle condizioni del genere.
Yanukovich aveva ricevuto i conteggi di quanto gli sarebbe costato l’accordo con l’Unione Europea, se avesse chiuso i rapporti con la Russia. Questi conteggi, come è scritto nel reportage di Der Spiegel, li aveva fatti una società tedesca, il German Advisory Group. A un certo punto lui si rende conto, dopo una delle notizie che gli aveva fatto arrivare Putin, che questi conteggi non hanno assolutamente nulla di veritiero. Putin dice: “Forse tu non ti rendi conto, Yanukovich, di quanto sono intersecate le nostre economie. Te l’ha mostrato l’Unione Europea come i conteggi sono totalmente falsati. Non prendere i miei e non prendere quelli dell’Unione Europea. Fai tu una ricerca indipendente“. E lui la commissiona a questo istituto di economia, un ente nazionale ucraino che gli porta questi conteggi che dice sono 50 volte superiori a quelli che hanno fatto i membri dell’Unione Europea.
Questo era quello che avevano provato a fargli, né più e né meno di quello che ti mette il mattone al posto dell’iPhone.
“Dato che questi sono i numeri reali”, pensa Yanukovich, “io posso mantenere l’accordo che ho preso di firmare questi accordi se ho in contemporanea un aiuto dal Fondo monetario internazionale, altrimenti per me è impensabile. Lui innanzitutto chiede un aiuto all’Unione Europea. L’UE risponde di non essere il Fondo Monetario Internazionale, di non poter prestare soldi e di rivolgersi a loro. Lui si rivolge al Fondo Monetario Internazionale che dice no, “non avete le riforme, non avete le basi per poter ricevere un prestito da noi”. Quindi chiede che cosa deve fare e afferma: “Voglio mantenere le porte aperte all’Unione Europea. Quello che io sto facendo non è rigettare un accordo che avevo deciso di sottoscrivere, è che me lo state rendendo inevitabile: non posso nella maniera più assoluta firmarlo con queste condizioni. Se l’Unione Europea mi dice di no il Fondo Monetario mi dice di no e voi mi chiedete queste misure di macelleria sociale io non posso assolutamente farlo“.
A me si è accesa una piccola lampadina quando ho visto che tale Victoria Nuland del Dipartimento di Stato americano era quella che doveva intermediare tra il Fondo Monetario Internazionale e l’Ucraina. Nessuno più di Vittoria Nuland aveva interesse a non far firmare a Yanukovich questo trattato, perché già stava preparando la rivolta di piazza. Victoria Nuland, è la moglie di Robert Kagan, che scrisse: “Quando una superpotenza rischia di mettere in pericolo la leadership americana bisogna essere pronti a tutto“.
Addirittura la relazione di Robert Kagan, il Project for the New American Century, è stato cancellato dal sito perché lui aveva scritto anche di usare armi biologiche come “strumento politicamente utile“.
Insomma, Victoria Nuland aveva tutto l’interesse a far fallire quest’accordo perché stavano già preparando addirittura i rivoltosi. Ma il leader della rivolta era tale pugile Vitaly Klitschko, famoso in Ucraina per aver portato la nazione sul podio mondiale del pugilato. In realtà poi scopriamo, che per quattro anni è stato richiamato in Germania, dove ha studiato alla Fondazione Adenauer, dove è stato formato per quello che avrebbe dovuto fare in piazza a Kiev. Tant’è vero che non si firmano gli accordi perché era già pronta la rivoluzione di piazza. E qui allora io mi rendo conto che se è stato fatto tutto questo per evitare che Yanukovich firmasse, è perché volevano qualcun altro prendesse in mano le redini del Governo. E qui andiamo alla seconda pillola azzurra, gli ucraini danno il via a una rivolta pacifica e indipendente. La pillola rossa dice invece che apparati americani ed ultranazionalisti danno il via ad un golpe, strumentalizzando la protesta.
La Matrix europea. La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo.