Vi sono scene che da sole bastano a gettare luce su una situazione, a illuminarla e a renderla immediatamente chiara. Scene che valgono più di spiegazioni articolate, più di concetti raffinati. Bene, una di queste scene in grado di gettare luce sul nostro presente è sicuramente quella delle ultime ore. La scena del guitto Zelensky, attore Nato, in volo alla volta di Washington. Proprio così, il guitto Zelensky si reca in volo a Washington per poter prendere forse nuovi ordini per poter ricevere nuove direttive dal padrone a stelle e strisce che già da tempo lo sta impiegando ad arte per condurre in porto i propri obiettivi. Così leggo su Ansa.it: “Zelensky in volo verso gli USA, Putin annuncia nuovi missili“.
Gli USA inoltre consegneranno i missili Patriot a Kiev, quindi la notizia non riguarda soltanto il viaggio in volo del guitto Zelensky verso la casa madre, come saremmo tentati di dire. Riguarda altresì il fatto che gli Stati Uniti d’America stanno investendo ulteriormente nelle armi per Kiev. In particolare, si parla di 1,8 miliardi di armi investite per Kiev e in particolare di nuovi ordigni che davvero segnano un passaggio ulteriore nel conflitto.
Insomma, possiamo commentare ciò che è accaduto in due modi. Anzitutto il fatto che gli Stati Uniti d’America, come un avvoltoio, si stanno avvicinando sempre di più, anche se sempre per interposta persona, come usa dire finora, almeno verso la Russia, che già da tempo sognano di far cadere e di risolvere in un proconsolato statunitense, magari capeggiato da un fantoccio liberal-atlantista come Navalny.
E poi l’altra notizia ovviamente si può commentare così: il guitto Zelensky è un prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood, e adesso torna a prendere ordini direttamente alla casa madre. Magari gli verrà assegnato un nuovo copione dopo che così brillantemente ha recitato finora quello che già gli era stato consegnato dal Pentagono. Adesso fa approvvigionamento di copioni nuovi da recitare, sempre nell’interesse di Washington, sempre per conto della NATO.
Sotto questo riguardo bisogna affrancarsi una volta per tutte dal pregiudizio ideologicamente non neutro secondo cui il guitto Zelensky starebbe lottando come un leone per difendere il suo popolo, la sua patria e la sovranità dell’Ucraina. In maniera ben diversa, il guitto Zelensky sta sacrificando il suo popolo, la sua patria, la sovranità ucraina sull’altare degli interessi della Nato e dell’imperialismo statunitense. Questo è il punto fondamentale. Ecco perché continua a pavoneggiarsi, a fare il bullo, come userebbe anche dire, dato che è protetto e, di più, utilizzato da Washington, che lo sta impiegando ad arte come un fantoccio manovrato nel nome esclusivo dell’interesse di Washington in funzione antirussa. Il sogno di Washington, l’american dream, in questo caso, sarebbe quello di far cadere Putin e di produrre un regime change in Russia, volto a far sì che il resistente Putin venisse sostituito da un fantoccio modalità Zelensky o modalità Navalny in grado di obbedire cadavericamente agli ordini di Washington.
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