A soli 33 anni, Gareth Bale lascia il calcio giocato. Il campione gallese si ritira dopo aver trascinato il suo Galles a una storica partecipazione al Mondiale e aver alzato, tra gli altri titoli, ben cinque Champions League.
Eppure, prima del 20 ottobre 2010, in pochissimi conoscevano il potenziale dell’allora terzino sinistro del Tottenham. Forse nemmeno lui. La rivelazione di Bale al mondo del pallone arriva improvvisa alla Scala del calcio contro i campioni in carica della Champions league, l’Inter del Triplete. Gli Spurs sono alla seconda partecipazione di sempre, la prima dopo cinquant’anni, forti del quarto posto ottenuto all’ultimo respiro contro il Manchester City l’anno prima. Il pronostico pende tutto dalla parte dei nerazzurri, che in 45’ archiviano la pratica con un poker che lascia poco spazio ad altri ragionamenti. Il gallese, però ha idee diverse. Al 51’ parte dalla sua metà campo, semina Zanetti, salta anche Samuel e con un sinistro a incrociare segna l’apparente gol della bandiera. Apparente, appunto: all’89’ una rete che è la fotocopia della prima, con il capitano dell’Inter in totale ambasce; un minuto più tardi, Aaron Lennon (con cui condividerà i migliori anni nel nord di Londra) gli serve un cioccolatino solo da scartare: Zanetti ancora saltato, Julio César ancora inerme, gol. È tripletta, la prima in carriera per quel ragazzo che, fino a poco tempo prima, era considerato uno iettatore al White Hart Lane.
Con il risultato finale di 4-3, la storia di “amore” fra Bale e i tifosi nerazzuri doveva ancora trovare il suo lieto fine. Quale occasione migliore della partita di ritorno, in casa del Tottenham? Intuite le potenzialità del gallese, quella vecchia volpe di Harry Redknapp decise di alzarlo di qualche metro: non più terzino, ma esterno sinistro con licenza di uccidere. Apre le danze Rafa Van der Vaart su suggerimento di Luka Modric. Poi, Bale decide che dopo aver collezionato lo scalpo di un argentino è tempo di inserire nella sua bacheca quello di un brasiliano. Maicon è la vittima designata. Il terzino nerazzurro non riesce mai ad arginare le progressioni del gallese, che prima lo svernicia e serve a Crouch il cross che vale il 2-0, poi, pochi minuti più tardi, è Pavlyuchenko a segnare sfruttando l’ennesimo dribbling di Bale ai danni del malcapitato avversario.
Da quella partita nacque il meme “Taxi for Maicon” e la carriera del giovane esterno di Cardiff iniziò la sua epica. Dopo alcune stagioni da dominatore assoluto della Premier League e uno spostamento sulla trequarti (oltre a un cambio di numero dal 3 all’11), il trasferimento al Real Madrid nel 2013. Costo: 100 milioni di euro, più di Cristiano Ronaldo, record per l’epoca. Mister 100 milioni, con i Blancos, ha alzato al cielo cinque Champions League e ha continuato a ridicolizzare i terzini avversari per molti anni (citofonare Marc Bartra, per chiarimenti).
Ora, con il ritiro, Bale potrà dedicarsi alla sua altra grande passione: il golf. In attesa, chissà, della sua prossima “sverniciata” nel mondo del pallone.