Ciò che molti non sanno è che proprio negli anni dal 1970 al 1982, in cui crescevano il nostro risparmio e la produttività degli italiani, guarda caso, aumentavano le spese dello Stato in un settore ben preciso: l’azione e gli interventi nel campo economico. Questo è il dato più importante, meno noto in ambito di economia umanistica. Uno Stato dovrebbe tornare ad investire nell’aiuto alle imprese per creare dei posti di lavoro. Abbiamo smesso di farlo da 40 anni e i risultati sono sotto i nostri occhi se li si vuole vedere. Naturalmente occorre smontare la narrazione della “liretta”: con tale termine dispregiativo si racconta alle giovani generazioni di quanto si stava male all’epoca della sovranità monetaria e di come ci si sia salvati cedendola per entrare nell’euro. Ecco, prima di parlare, magari in una prossima puntata, del PIL pro capite, voglio rivolgermi soprattutto alle giovani generazioni, a quelle che sono indottrinate, che magari sono nate nell’euro e che quindi sono indottrinate. Magari oggi qualcuno va all’università e si sente dire che l’euro ci ha salvato.
Ecco, io invito tutti quelli delle giovani generazioni a riflettere sul fatto che sia un grande inganno collettivo e invito quelli che invece hanno la mia generazione o quelle superiori a ricordarsi di come erano, per esempio, i periodi delle ferie natalizie durante l’epoca della liretta. Ricordate come erano le strade, ricordate le luminarie, ricordate le spese delle pubbliche amministrazioni, ricordate tutto il mondo di festa che era creato attorno ad allora? E invece l’austerità, il rigore, diciamocelo chiaramente, la tristezza e la povertà che c’è nelle strade oggi. Mi si dirà beh, ma costa troppo l’energia elettrica per poter illuminare le strade. Benissimo. E che cosa è stato fatto negli ultimi vent’anni per evitare di arrivare in questa situazione? E soprattutto la domanda che pongo è e che cosa si farà nei prossimi anni per evitare di rimanere nella strada dell’euro, nella strada del risparmio, nella strada della penitenza, della colpa della. Abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità. Ma per quanto tempo vogliamo privare le future generazioni delle stesse possibilità che avevamo noi ai tempi della liretta?
Malvezzi quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene, con Valerio Malvezzi