Su accise e Mes è in gioco la credibilità del nostro Paese

Odio dover parlar male di questo governo perché non vorrei mai che ritornasse in Italia un governo di centrosinistra, ma quando ti accorgi che ha preso una direzione che lo porterà a schiantarsi, meglio contribuire a fargli invertire la rotta. Se si continua sempre a mettere il popolo nelle condizioni di dover rinunciare a qualcosa per i desiderata del sistema dominante, prima o poi si finisce nel baratro. Abbiamo già ampiamente criticato la scelta del governo di continuare a tutelare gli interessi statunitensi in Ucraina a discapito degli interessi nazionali, inviando le armi e sanzionando la Russia. E ci siamo spesso sentiti dire sottovoce che non c’era alternativa possibile perché non si è mai colonia per scelta, ma per imposizione, e quindi non puoi neanche scegliere di uscire da quello stato di sudditanza. Ma sulla questione delle accise, così come sulla questione della ratifica del MES, il governo sta dimostrando che gli interessi italiani sono sempre subalterni ad altri interessi. Ascoltiamo, per esempio, cosa dice la Meloni.

Perché, capiamoci, sono ancora convinto che sarebbe ottima cosa tagliare le accise sulla benzina. Il punto è che si fanno i conti con la realtà con la quale ci si misura. E purtroppo noi abbiamo e stiamo affrontando una situazione emergenziale su diversi fronti che ci impone di fare alcune scelte.

E leggiamo un po’ quali sono queste scelte a cui siamo chiamati. O si rialzano le accise sulla benzina o si aiuta chi ha più bisogno. Da non credere. Ora io mi chiedo per quale motivo la scelta deve essere tra tagliare le accise sulla benzina o aiutare chi ha più bisogno. Perché si mette sempre il popolo contro il popolo? Perché sono sempre le classi meno abbienti che sono chiamate a fare una scelta sulla propria pelle? Possibile che siano queste le uniche due voci di spesa? Quindi o si fa una o si fa l’altra. Non ci sono altre voci da tagliare su questioni, per esempio, che non interessano al popolo italiano? Ad esempio, mi chiedo data l’emergenza economica, avete ridotto il costo delle armi inviate in Ucraina? No, a quanto pare lo avete addirittura aumentato. Quindi in quella circostanza non avete chiesto se fosse meglio aiutare chi ha bisogno in Italia o tutelare gli interessi americani in Ucraina, perché tanto lo sappiamo che il popolo ucraino non lo aiuti inviando le armi. Quindi avete direttamente scelto di aumentare la spesa militare, 1 milione di euro in più, ed il contributo italiano alla NATO, ci stiamo avvicinando sempre al 2% del PIL così come ci hanno imposto.

No, perché è bene che sia chiaro che noi a causa degli interessi della NATO in Ucraina stiamo de industrializzato il nostro Paese e stiamo arrivando ad una desertificazione economica a causa del conseguente caro EnergiaAumentato la spesa militare per il 2023 e questa voce di spesa non l’avete vincolata ad una scelta, aiutare il popolo o comprare armi inutili. Dico inutili perché, a questo punto, fatemi capire: se qualcuno attaccasse l’Italia, noi, le armi, gli USA e gli alleati della NATO, non le invierebbero. E passiamo invece al MES, le cui rate sono sempre stati a botta di 3 miliardi di euro. Sappiamo bene che abbiamo sottoscritto fino a 125 miliardi di euro. Abbiamo comunicato al Meccanismo europeo di stabilità che da noi non avranno più una lira, soprattutto dopo che abbiamo saputo che i nostri soldi sono serviti per aiutare le banche francesi e tedesche, come ha denunciato la stessa Meloni. Continuiamo in futuro a inviare soldi anche al MES senza porre in quel caso gli italiani davanti ad una scelta? Vogliamo tutelare gli interessi delle banche francesi e tedesche? O vogliamo o diminuire le accise o dare i soldi alle classi meno abbienti? In quel caso la scelta non deve essere fatta? A quanto pare no, perché il governo si sta addirittura accingendo a ratificare il MES.

A quanto pare di voci di spesa da tagliare ce ne sarebbero tantissime. Pensate solamente che noi paghiamo ogni anno miliardi di interessi sul debito pubblico alla finanza speculativa. Pare che per togliere le accise e aiutare tutti gli italiani servissero 7 miliardi di euro. Noi gli diamo 80 miliardi tutti gli anni alla finanza speculativa. Siamo mai andati per esempio a fondo sul meccanismo delle aste marginali per la vendita dei nostri titoli di Stato? Per capire come mai ci siamo affidati ad un meccanismo che prevede che quando le grandi banche, i cosiddetti specialisti in titoli di Stato fanno cartello ci costringono a bruciare miliardi di interessi. Lo sapete che risparmiando su quegli 80 miliardi di euro si potrebbero abbassare le accise ed aiutare anche le classi meno abbienti? Quindi non ci sarebbe bisogno di fare nessuna scelta contro gli interessi del popolo. La Meloni però dice che il taglio delle accise diventerà strutturale quando l’Italia riprenderà a crescere. Ma possibile che non vi siate resi conto che a causa delle sanzioni alla Russia e quindi al conseguente caro Energia, l’Italia non sta andando verso la crescita, ma sta andando verso la recessione?

La Matrix europea – La verità dietro ai giochi di potere, con Francesco Amodeo