Sanremo è iniziato con il discorso che ogni anno viene proposto dallo stesso personaggio: Roberto Benigni. Infatti l’attore ha deciso di presentarsi con un discorso sulla Costituzione, affermando l’importanza di celebrarla e rispettarla. Materiale da repertorio. “Non so quanto possa essere credibile tutto questo da uno che fino a pochi anni fa voleva cambiarla la costituzione“, dice Francesco Borgonovo. “È un discorso che ovviamente è piaciuto ai giornali che l’hanno celebrato: “Benigni canta a Mattarella la Costituzione antifascista“, scrive la Repubblica. Mi viene però da domandarmi il senso di tutto questo: abbiamo prima passato tre anni e mezzo dove tutti i diritti fondamentali dell’uomo sono stati calpestati e poi mi vengono a parlare di fascismo, di Costituzione antifascista. Sono stati tutto questo tempo a invocare censura e divieti nei confronti di chi voleva avere la libertà di decidere cosa fare con il proprio corpo. Come se non fosse accaduto niente negli ultimi anni, adesso si ritrovano tutti a gongolarsi in questi monologhi che riguardano solamente cose false“.
“Questi che vanno a fare le passerelle a Sanremo”, ricorda Fabio Duranti, “non ricordano tutte le fandonie di chi diceva che chi non faceva delle cose era un criminale. Vorrei sapere dov’era Benigni quando erano cancellati i diritti, ci siamo dimenticati tutto?”
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