Il virologo Roberto Burioni, dopo aver detto che il tennista Novak Djokovic avrebbe chiuso la sua carriera per non aver fatto il vaccino – ha vinto da poco gli Australian Open – è tornato alla carica dicendo che è un campione con la c minuscola, perché sul Covid doveva dare l’esempio. Adesso quindi scopriamo che la scienza deve dare l’esempio e che la vaccinazione è moralmente obbligatoria. La dimostrazione stessa dell’esistenza in vita di Djokovic smentisce tutte le assurdità antiscientifiche che Burioni e gli altri hanno detto in questi 3 anni e mezzo. Il tennista ha fatto una scelta consapevole dicendo di stare bene e non voler rischiare da sano, di poter avere un effetto collaterale qualsiasi, che avrebbe potuto compromettere le sue prestazioni future.
La vicenda dimostra, che la vaccinazione doveva essere una scelta libera, nella quale ognuno avrebbe fatto le proprie valutazioni. Le persone come Burioni, contrariamente alla scienza, hanno insultato, fatto dichiarazioni politiche e infierito contro persone che perdevano il lavoro. Se un ragazzino affronta questa malattia diversamente da un cinquantenne, e se un trentenne e un quarantenne in ottima salute l’affronta diversamente da un settantenne, allora bisogna che tutte queste classi di età possano avere il giusto trattamento in base alle loro condizioni.