Le parole pronunciate da Paola Egonu, la pallavolista della nazionale italiana, sul palco di Sanremo, hanno lasciato una lunga scia di polemiche. Tanto che un ascoltatore intervenuto in diretta ad Un Giorno Speciale” è voluto tornare sull’argomento aggiungendo alcuni elementi alla vicenda. Le sue parole: “La Egonu è nata in Italia, è cresciuta in Italia, ha studiato in Italia, ha fatto sport in Italia, è arrivata al successo perché è una brava giocatrice in Italia, poi dice che l’Italia è razzista e se ne va dall’Italia. Allora uno si immagina che sia andata in Norvegia, in Svezia, in Danimarca, questi Paesi diciamo fra virgolette più aperti, no? Invece è andata a giocare in Turchia per un milione di euro l’anno. Se avesse detto sono andata in Turchia per un milione di euro sicuramente la gente avrebbe detto “ma vaffanculo” perché la maggioranza delle persone questa cosa non la sa“.
La risposta di Fabio Duranti: “A me se la Egonu è andata in Turchia, dove i diritti ovviamente sono un optional, a guadagnarsi un milione di dollari, di euro, quello sono cavoli suoi. Non le permetto io da cittadino italiano, da cittadino italiano sessantenne che ha studiato qui in Italia, che non faccio come loro che vanno a lavorare fuori, guadagnano fuori, si fanno i conti all’estero. Siamo orgogliosi di questo Paese e vogliamo lavorare, guadagnare, pagare in questo Paese e far crescere questo Paese. Lei non si deve permettere assolutamente, lei può dire Francesco Vergovich, è un razzista.
Perché mi ha detto questo? Può dire Giuseppe Rossi, Verdi, Bianchi, Blu è un razzista. Lei deve indicare le persone singole. E se hanno usato termini e comportamenti razzisti, non dare dei razzisti a tutti gli italiani. Questo non lo può fare. Non se lo può permettere, perché è un gesto di bullismo. Approfittando del fatto che stava davanti a un pubblico, approfittando della compiacenza dei poteri forti. Ha insultato tutti i cittadini italiani per bene. Non lo deve poter fare. E se l’ha fatto, gli italiani per bene devono giudicare. Non solo lei, che si è permessa di fare questa infamata al pubblico italiano, ma devono giudicare anche i dirigenti, i politici e chi glielo ha permesso. Come così non devono permetterselo chiunque altro di accusare un intero popolo di un qualcosa così infamante e falso! Chiaro? Credo di essere stato chiaro.
Perché questa storia non può passare. Non può passare che questi bulli vanno in televisione con i nostri soldi. Cioè noi li paghiamo per andarci a bullizzare“.