“Modella vicentina morta per un malore a casa dei genitori“, “l’autopsia sulla donna morta il giorno del compleanno: emorragia cerebrale“, e ancora “le morti improvvise sono in aumento“, per terminare con un emblematico “Noi scienziati ci siamo sbagliati“. Dal Corriere della Sera, La Verità e Newsweek però non è tutto su un fenomeno sempre più evidente e inquietante. Questi titoli, presenti nelle edizioni di questa settimana delle tre testate, hanno una causa che per troppo è passata silente nelle scrivanie delle istituzioni.
Le cosiddette “morti improvvise” si fanno sempre più spazio nelle prime pagine, mentre qualcuno come il Prof. Giovanni Frajese, ricorda che gli allarmi sono stati lanciati da tempo.
Proprio l’endocrinologo ha iniziato la sua battaglia sul rapporto sbilanciato tra rischio e beneficio per i giovani. Una tra le poche voci rimaste isolate nel panorama mediatico:
“Per uno scherzo del destino sono sceso in campo proprio per la storia dei bambini, perché l’ho sempre considerata il limite invalicabile”, sostiene il prof. in diretta, “tu arrivi a sperimentare sui bambini e a non considerare il rapporto rischio beneficio?
Per quanto riguarda i bambini il rischio riguarda tutto ciò che ancora non è stato quantificato in questo momento, e di cui ci sono segnali preoccupanti. Per esempio io inizio a sentir parlare di bambini morti all’improvviso d’infarto a 8 anni, scusate, ma io non l’ho mai visto in vita mia, quindi comunque un rischio di qualche tipo c’è.
Inoltre sappiamo che va a finire nelle ovaie, perché la biodistribuzione di Pfizer rilasciata dall’Ema giapponese lo dimostrava, quindi c’è un’interazione riguardo la fertilità che non è stata investigata. Sappiamo da uno studio di Cosentino che più di una donna su due dopo la seconda dose ha avuto problemi mestruali, quindi c’è un’interazione che non ci doveva essere, ci sono domande senza risposta. Il tutto a fronte di quale beneficio nei bambini? Se uno va a vedere i dati di Ioannidis nelle fasce under 18 la morte da Covid è un evento rarissimo.
Le virostar hanno propagandato l’idea che bisognava fare questo piccolo sacrificio per proteggere i nonni, ben sapendo che era un’altra menzogna, perché tanto i vaccinati trasmettono l’infezione come (se non più) delle persone non vaccinate. Come si possa andare avanti in quella direzione francamente è al di là delle mie facoltà cognitive ed è uno degli argomenti che tendono di più a farmi perdere il controllo, perché secondo me rappresentano la manifestazione della follia collettiva nella quale siamo stati trascinati e dalla quale dovremo uscire col coraggio di dire le cose come stanno“.
L’affondo del Prof. Frajese a ‘Un Giorno Speciale’.