La situazione dello sblocco dei crediti relativa al Superbonus 110% per l’edilizia non accenna a concludersi. Nella realtà però c’è un netto peggioramento perché con 100 miliardi bloccati e i cantieri fermi ci sono sempre più imprese che chiudono, con dipendenti mandati a casa e debiti sempre più difficili da sostenere. Durante “Un giorno Speciale” sono intervenuti sul tema i rappresentanti di #CANDE, la Class Action nazionale per l’edilizia, rappresentata in questo caso dal presidente Igor La Spada e da Roberto Cervellini, Direttore generale. Con loro in studio l’ex parlamentare di Alternativa Giovanni Vianello.
Esordisce Roberto Cervellini, facendo un riassunto delle problematiche delle imprese: “Cande nasce proprio perché col blocco dei crediti, con una legge dello Stato, si permetteva di rilanciare le aziende, di rilanciare la transizione ecologica e con determinati interventi, con determinati bonus messi da governi fa, di rilanciarci, ma poi non ha rilanciato niente.
Cioè, ci hanno fatto credere ad una ad una legge, ci ha fatto imboccare un percorso, hanno permesso di investire di tasca nostra, i nostri fondi, i nostri danari, per un ammontare complessivo di 100 #miliardi. E non come leggevo sul giornale “Il Sole 24 ore”, 15 miliardi. E 15 miliardi sono spicci perché forse hanno fatto i conti fatti male. Ma sono 100 miliardi incagliati. Sono i nostri danari che dovrebbero essere rimborsati dallo Stato. Quindi da una parte abbiamo uno Stato che crea, dall’altra abbiamo uno Stato che distrugge. Questo sta distruggendo le piccole e medie imprese“.
Ieri un altro nostro associato ha dovuto licenziare 29 dipendenti e ognuno di noi ha la media di 4 -5 milioni sui cassetti fiscali incagliati. Roba da matti“.
Igor La Spada rincara la dose e individua i responsabili nel Governo attuale e non solo, infatti: “Sì, io penso che al di là di della volontà politica di fare determinate scelte, ho quasi la certezza cheadesso ci sia veramente malafede da parte delle istituzioni nel gestire questa vicenda, migliaia di imprese hanno creduto in una legge dello Stato“.
Commenta Vianello, allargando la prospettiva anche ai piani generali su politiche energetiche: “Noi ci troviamo di fronte a una vera e propria schizofrenia da parte dello Stato, per cui prima dettadelle regole e poi le cambia in corsa. Le cambia tra l’altro, portando sull’orlo del fallimento oltre 40000 imprese con tanti disagi, non soloper imprenditori che oggi hanno tantissimo credito fiscale. Quindi non è che stanno chiedendo degli aiuti, stanno chiedendo semplicemente di avere i crediti che gli spettano“.