Un Liverpool orgoglioso, che aveva iniziato la partita nel migliore dei modi e che sembrava anche in grado di proseguire lungo la stessa china, avendo trovato addirittura il doppio vantaggio grazie alla collaborazione di Courtois. Il fatto è che fino a quel momento il Real Madrid non era ancora sceso in campo, cosa che le Merengues hanno fatto dal gol di Vinícius Júnior in poi.
È stato impressionante notare quanto poco tempo sia occorso agli uomini di Ancelotti tra l’aver riaperto la partita e l’inizio di un dominio. Modrić e compagni sono stati in grado, dopo aver subito un uno – due tramortente, per di più in uno stadio come Anfield Road, di scrollarsi di dosso tutte le titubanze del primo terzo di gara per avviare un dominio che un Liverpool orgoglioso non ha saputo arginare.
Gli inglesi sono sembrati rinascere grazie all’atmosfera delle grandi serate europee, che sono il loro habitat naturale, storicamente; poi, però, è salita in cattedra la convinzione di serena superiorità tecnica che il Real di Ancelotti non solo possiede, ma riesce anche a comunicare a ogni avversario, frustrando e ogni slancio agonistico.
Paolo Marcacci