Arriva dagli Stati Uniti una dichiarazione di un pezzo grosso, possiamo dire, degli USA: il capo di stato maggiore dell’Esercito, dal 14 agosto 2015 al 9 agosto 2019, Mark Milley.
Ebbene il Financial Times ha condotto un’interessante intervista all’attuale capo dello Stato maggiore congiunto, ripeto, non una figura di secondo piano, anzi. Cosa dice Milley? “In Ucraina nessuno può vincere“. Una conferma abbastanza pesante da parte di un generale statunitense, un uomo di Stato che serve uno dei paesi più vicini all’Ucraina. Ma non finisce qui.
“I russi non sono in grado di sopraffare gli ucraini” – annuncia Milley – “ma è molto difficile che entro il 2023 Zelensky possa riuscire a riconquistare i territori invasi dall’esercito putiniano“.
Nel frattempo l’Ucraina continua a chiedere jet e armi, e noi continuiamo a darglieli. Il Parlamento Europeo ieri ha confermato il sostegno a Zelensky approvando una richiesta di rifornimenti di uomini e mezzi con 444 voti a favore, 26 contrari e 37 astenuti. Insomma, poca dissociazione, soprattutto dall’Inghilterra e dalla Polonia, gli stati che per ora hanno manifestato il maggior sostegno, affermando di volta in volta la fiducia nelle forze ucraine.
Qui però c’è un capo di Stato maggiore che afferma il contrario. Anche i generali americani, quindi, non sembrano essere dello stesso parere della retorica NATO. Lo stesso Segretario di Stato americano Antony Blinken nutre i suoi dubbi sulla vittoria ucraina dello scontro: “Un tentativo ucraino di riconquistare la Crimea sarebbe una linea rossa per Vladimir Putin, che potrebbe portare a una più ampia risposta russa”.
Ovviamente le intenzioni generali di guerra non si fermeranno di fronte a questo.
Non si chiederà, a quanto pare, nessun “cessate il fuoco”, nessuna tregua o intervento diplomatico. E tutto questo, chiaramente, a discapito di soldati e cittadini. Intanto il presidente ucraino continua a fare le sue presenze telematiche nei vari festival d’Europa.
Abbiamo sentito la lettera a Sanremo, a Berlino hanno avuto invece l’onore di vederlo in collegamento online, in occasione della presentazione di un film documentario: “Superpower”, girato in parte anche in Ucraina, narrazione ideologica abbastanza discutibile per altro.
Continuano i massacri, ne riporta uno di matrice ucraina Il Corriere della Sera, ma questo non interessa ovviamente alle istituzioni che fanno parte di tutto questo. Ma, come abbiamo visto, almeno qualcuno, ricordiamo un generale di Stato americano, nutre i suoi dubbi e li ammette.